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lunedì 18 novembre 2013

MAGG.GEN. MARIO ALBERTO GERMANI: IL NOSTRO MOTTO "FRATRIBUS UT VITAM SERVARES" SUBLIMATO NELL'AZIONE E NELLA CONCRETEZZA

 
SONO ORGOGLIOSO DELLE INCISIVE CAPACITA' DI PERFORMANCE IN TEATRO OPERATIVO DIMOSTRATE DALLA SANITA' MILITARE ITALIANA NELL'APPROCCIO  MULTIPROSPETTICO ALLE "COMBAT WOUNDS". FIERO DELLE ECCELLENZA DEI MIEI "BROTHERS IN ARMS" PER QUANTO HANNO FATTO ED ESPOSTO.
SOPRATTUTTOPER LA PASSIONE MESSA IN CAMPO:
 FRATRIBUS UT VITAM SERVARES.



(con il  Direttore del Policlinico Militare Magg.Gen. Mario Alberto Germani e due ufficiali medici U.S.A)

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, ha inaugurato il 14/11/2013, in veste di presidente del comitato scientifico, il convegno nazionale sul tema “il ferito in Teatro Operativo: approccio ospedaliero multidisciplinare dall’emergenza alla riabilitazione”, organizzato dal Policlinico Militare “Celio”, diretto dal Maggiore Generale Mario Alberto Germani.
Il convegno si svilupperà nell’arco di due giornate per un totale di sei sessioni di lavoro che affronteranno il tema dell’assistenza ai militari feriti in teatro Operativo, dalle operazioni di primo intervento sul terreno alla chirurgia di guerra, dal ricovero presso gli ospedali da campo alla chirurgia ricostruttiva fino alla riabilitazione.
Dopo aver ringraziato le autorità e le personalità del mondo universitario e scientifico e i rappresentanti delle Forze Armate di paesi amici e alleati presenti il Capo di Stato Maggiore ha dichiarato che “gli ospedali da campo sono da sempre una caratteristica delle operazioni militari”.
In alcuni casi, come in Libano, “l’ospedale da campo, aperto alle comunità locali, è stato una delle chiavi del successo della missione. Ciò che è cambiato - ha continuato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito – è che oggi operiamo in ambiente multinazionale”. “In presenza di risorse limitate c’è una esigenza di razionalizzazione sentita anche da altri paesi. Esistono, infatti, progettieuropei nel campo delle medical support operation”.
Per quanto riguarda la sanità militare “è necessario specializzarsi e il Celio è stato già individuato come Role 4” ovvero come struttura sanitaria in grado di fornire un trattamento medico prolungato nel tempo, in grado di provvedere alla chirurgia ricostruttiva, riabilitazione e convalescenza.
“Esiste, inoltre, un piano d’investimento per realizzare i Role 2” che sono strutture sanitarie campali, dispiegabili in operazioni, che hanno la responsabilità di gestire il personale ferito fino al momento in cui sia in grado di essere reimpiegato in servizio o evacuato.
Per la realizzazione di queste strutture va però indicata la priorità “in termini di pacchetti di capacità, di dispiegamento e anche di collocazione” sul territorio nazionale.
In conclusione il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha evidenziato l’importanza di “operare di concerto con l’ambiente sanitario civile”, che pure ha un volume di traumatizzati e di feriti numericamente rilevante, allo scopo di “ricercare un mutuo scambio sinergico”.

martedì 4 giugno 2013

180 ° ANNIVERSARIO DEL CORPO SANITARIO DELL'ESERCITO


« Bisognerebbe che tutte le Potenze belligeranti, nella Dichiarazione di guerra, riconoscessero reciprocamente il principio di neutralità dei combattenti feriti per tutto il tempo della loro cura e che adottassero rispettivamente quello dell'aumento illimitato del personale sanitario durante tutto il tempo della guerra » E’ solo uno dei pensieri di una delle menti piu’ brillanti e prolifiche della Medicina di tutti i tempi: Ferdinando Palasciano .

La rievocazione della luminosa e poliedrica figura di questo medico militare, antesignano della moderna chirurgia, ma anche letterato, veterinario e parlamentare dell’epoca risorgimentale , e’ stato il momento centrale della giornata, il 4 Giugno, che celebra la ricorrenza del 180° anno dalla fondazione del Corpo Sanitario dell’Esercito. In presenza di molte Autorita’ di vertice delle Forze Armate e della Sanita’ Militare, dopo la lectio magistralis del Prof. Maurizio Benato (Padova-vice Presidente FNOMCeO) e quella del Dirigente Medico Dr. Fabio Rispoli (Napoli), il Ten. Gen. Marmo (Comandante dell’Ispettorato della Sanita’ Militare) ha focalizzato l’attenzione sui molteplici fronti ove e’ impegnata la Sanita’ Militare nonche’ sulla sempre  piu' potenziata ed aggiornata capacita’ diagnostica e terapeutica del Policlinico Militare attraverso la formazione continua del personale e l’acquisizione delle piu’ moderne tecnologie. Dopo la consegna ufficiale di attestati di riconoscimento a militari di Sanita' distintisi per meriti straordinari, vi e’ stato il graditissimo saluto e l’incoraggiamento del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Gen. Graziano .

E’ un onore immenso appartenere al Corpo Sanitario dell’Esercito ,consorzio glorioso e indefesso nell’affrontare gli impegni e le sfide del presente, in continua preparazione per proiettarsi al meglio verso quelle del futuro, fiero e cosciente del nobile retaggio del passato, di quel bagaglio valoriale che e’ la nostra stessa storia, la profonda radice sine qua alcun rigoglio sarebbe mai possibile, del motto ideale che ha sancito un imperituro patto tra generazioni di uomini dal braccio crocesegnato : “Fratribus ut vitam servares” .

Il recupero dell’ identita’ , della memoria storica e di antichi e saldi ideali : quello che, in fondo, credo, serva al tessuto civile tutto in un momento in cui il nostro Paese vive un triste momento di crisi globale, socio-economica ma anche valoriale.

 

 

Il Policlinico Militare "Celio" : il 21 Aprile il Direttore Magg. Gen. Mario Alberto  Germani ha ricevuto l'attestato di cittadinanza onoraria di Roma in Campidoglio dal Sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

 
 
 Roma, li' 4 Giugno 2013                                                  Cap. (od.) spe RS Giuseppe D'Armento
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 

 

domenica 7 aprile 2013

ORA SI ACCORGONO DELLA MELONI...?


 
 
 
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Già il 28 febbraio avevo scritto nella mia analisi del voto: “È arrivata l’ora dell’umiltà, imposta dalla storia e dalle scelte degli ultimi decenni, al cospetto del malcontento popolare che ha fatto sua questa tornata elettorale. I partiti maggiori, il PD e il PDL, avrebbero potuto salvarsi dallo Tsunami Grillo anche in zona Cesarini: se avessero rispettivamente espresso Renzi e Meloni come candidati premier, forse gli italiani avrebbero apprezzato questo forte segnale di rinnovamento e avrebbero dato meno impulso al ciclone 5 Stelle;cosi non e’ stato, purtroppo, e si è scelto di voler perpetrare e perpetuare “il vecchio e il consunto”; le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti e a danno del popolo intero: affermazione della rabbia popolare, paralisi amministrativa, ingovernabiltà e perdita di credibilità internazionale…“.

Non sono un politico di professione ma un cittadino animato da passione politica: ma è possibile, mi chiedo, che statisti esperti e navigati giungano con tanto ritardo a risoluzioni che sarebbero nitidamente delineabili attraverso un minimo di buon senso e un pizzico di realismo? Tutti i grandi demiurghi del potere degli ultimi vent’anni hanno fatto del paese un “palazzo in fiamme”  e il popolo ha scelto di saltare nel vuoto, il “vuoto” di Grillo, nell’improvvida speranza di un’improbabile salvezza piuttosto che affidarsi ancora al “vecchio” e morire tra le vampe. Lo stallo politico è una cancrena che quotidianamente dilania la Nazione in modo evidente già da fine febbraio, non serviva certo che Renzi lo annunciasse ai microfoni di mass media da terzo mondo che hanno subito amplificato tale raggiante illuminazione da profeti dell’ovvietà. Intuito da tapiro.

L’Italia è al tappeto, agitata, non risollevata, da troppe voci distoniche e confuse di politici inetti lontani anni luce dal profilo di uno statista credibile.

All’Italia non servono gli inciuci improbabili cercati da un Bersani il quale, piuttosto che dimettersi dopo il responso delle urne, ha preferito annichilire del tutto il profilo politico proprio e del suo partito vestendosi  da elemosinante in cerca di di forzate alleanze, non coalescenti su una base programmatica comune, atte solo a raggiungere una malsana maggioranza numerica in parlamento. Non serve la nauseante perpetuazione della dissacrazione portata avanti da Grillo: in un delirio di autoreferenzialità e degenerazione giacobina, il comico dimostra di non avere per niente a cuore il bene della Repubblica; il suo unico intento è destabilizzare del tutto il sistema per configurare l’abominevole sogno del proprio  assolutismo governativo; altro che emanazione delle istanze del popolo: poco gli interessa di un’Italia senza governo che va a picco: lui in questi giorni pensa alla gestione apartitica della Rai. Tantomeno servono ridicole nemesi di retaggio tribale, lontanissime dalla cultura italica, come la deplorevole trovata dei dieci saggi, pericoloso potenziale preludio di un altro funereo governo tecnico di pseudoilluminati.

 E’ l’ora delle scelte: o  ci si affida a gente seria o si muore. Serve lucido coraggio, serve coerenza, serve colta creatività, serve carisma, serve amore per l’Italia. Serve Giorgia Meloni, ora se ne sono accorti tutti.
 

 

Considera positiva l'attivita' politica del PDL lucano?