" LA NOSTRA PIAZZA NEL WEB , IN CUI INCONTRARCI, DISCUTERE, APPROFONDIRE "
CONSIGLIERE COMUNALE DI NOVA SIRI

lunedì 9 aprile 2012

I CITTADINI LUCANI NON HANNO IL PANE, MA LA TORTA PER I POLITICI C'E' SEMPRE

.
 CONCORDO CON GRAN PARTE DELLE OSSERVAZIONI FATTE DA MAIDA.
SI TENGONO FORZATAMENTE IN VITA ENTI DI SOTTOGOVERNO INUTILI E MORENTI , INEFFICACI PER LA CRESCITA DEL TERRITORIO, UTILI SOLO A RIMPINGUARE LE TASCHE DI UNA CLASSE POLITICA SEMPRE PIU' VAMPIRESCA, PIU' LONTANA DALLA REALTA' DI UNA VITA SEMPRE PIU' SACRIFICATA CHE CONDUCONO I CITTADINI ITALIANI E LUCANI IN PARTICOLARE.

Le forze politiche lucane in questi giorni stanno procedendo alle nomine negli enti sub-regionali. Esse stanno avvenendo secondo le vecchie e logore logiche lottizzatorie e senza neanche la decenza di nominare persone competenti dei vari settori. Molti incarichi sono ottimamente retribuiti, alla faccia della crisi, e tanti sono assolutamente inutili. Un esempio per tutti è acquedotto lucano. Lì
basterebbe un amministratore unico con un compenso meno oneroso degli 11.000 euro previsti, codiuvato da due tecnici esperti già in organico; non si capisce davvero che senso ha un consiglio di amministrazione retribuito a 600 euro lordi a seduta per ogni componente, che ieri come oggi non hanno alcuna competenza in materia. Le indennità o i gettoni in questi enti-subregionali sono solamento un obolo o una ricca elemosina, elargita a nostre spese a politici che non ce l’hanno fatta o a loro amici. Abbiamo la sensazione che la casta politica attuale sia ignara di quello che sta accandendo a livello nazionale e soprattutto degli umori di una opinione pubblica che ha perso ogni fiducia in essa.
Maggioranza e opposizione quando si tratta di allattare alle mammelle pubbliche non conoscono distinzione, così come insieme hanno respinto in consiglio regionale la proposta di SEL e IDV di applicare da subito la norma per l’abolizione dei vitalizi, cioè delle pensioni ai consiglieri regionali, rinviandola alla prossima legislatura. Anche i duri e puri dell’opposizione sono diventati nella circostanza teneri e mansueti. Non è difficile prevedere che siamo alla vigilia di un terremoto politico e sociale, i cui esiti sono imprevedibili e che potrebbero seppellire anche la seconda repubblica, per certi versi peggiore della prima. La credibilità dei partiti è scesa ormai al di sotto del 6% secondo tutti i sondaggi ed oltre il 40% degli elettori dichiara l’intenzione di non voler più votare per nessuno.
Anche molti di quelli che sino a ieri erano schierati da una parte o dall’altra non credono più nelle rispettive formazioni politiche ed il bipolarismo, così come lo abbiamo conosciuto negli ultimi anni, sembra già vecchio e superato dai fatti. Ma quello che più indigna l’opinione pubblica è che a fronte dei sacrifici richiesti a tutti i cittadini delle classi sociali medio-basse, che stanno pagando il prezzo della crisi, a fronte di una politica ammantata da tecnicismo, quella del governo Monti, che sta spostando il debito pubblico dallo Stato alle famiglie, la casta politica annuncia tagli a se stessa e poi non fa mai seguire fatti sostanziali, rinviando ogni provvedimento vero di dimagrimento o ridimensionandolo. All’opinione pubblica, grazie anche al cresciuto livello di informazione, non sfugge ormai più nulla ed essa è attenta a misurare la coerenza tra i proclami ed i fatti concreti. E’ diffusa l’opinione che se la casta politica desse l’esempio, vero, concreto, di sacrificarsi per il bene pubblico, tutti sarebbero più disponibili ad accettare il prezzo della crisi. Se Monti avesse avuto la forza di intervenire drasticamente sui costi della politica ( province, enti inutili, stipendi, vitalizi, finanziamento pubblico, ecc…), se avesse colpito anche le banche e i ricchi, si sarebbe guadagnato la legittimazione per tutti i provvedimenti impopolari che ha assunto e sarebbe stato rieletto per acclamazione. Ma ha avuto paura che i partiti lo affossassero prima del tempo ed al suo interno conta troppi professori compromessi con il sistema, si è limitato quindi, come lui stesso ha riconosciuto, a rozzi provvedimenti per rastrellare denaro e salvare nell’immediato la baracca dal fallimento totale a cui l’ avevano condotto i governi precedenti.
Come si può dimenticare che a metà novembre, cioè solo cinque mesi fa, Silvio Berlusconi dichiarava urbe et orbi che gli italiani stavano bene, i ristoranti erano pieni e non c’era da preoccuparsi? E’ forse giunto il momento per i giovani e per chi crede ancora nel valore della politica come impegno disinteressato, di scendere in campo con un nuovo entusiamo, senza sigle di partiti ottocenteschi ma con una rete di movimenti spontanei. Nella prima repubblica la corruzione era orientata principalmente per sostenere il partito, per fare fronte ai costi della politica, c’erano ancora brandelli di fede in una ideologia, nella seconda si ruba per arricchimento personale e si fa politica senza credere più in nulla se non di utilizzarla per obiettivi personali e mondani. Persino la Lega, che era l’ultima formazione politica a dare valore alla militanza ed a selezionare dal basso la classe dirigente sulla base dei meriti conquistati sul campo, prima si attaccavano i manifesti e poi si incominciava la carriera politica, dopo il 2004, anno di inzio della menomazione fisica di Umberto Bossi, è precipata nei vizi della politica che aveva denunciato. Abbiamo toccato il livello più basso e questa è sempre la premessa per ogni risalita. Dalla prima alla seconda repubblica una parte consistente del vecchio ceto politico si è riciclata tanto nel centro-destra quanto nel centro-sinistra, nel passaggio alla terza potrebbe non esserci più spazio per nessuno di costoro.

Vincenzo Maida - Centro Studi Jonico DRUS

domenica 8 aprile 2012

Ivan, storia di una passione che diventa lavoro, di un impegno che deve essere esempio per i giovani lucani



Nova Siri è un paese della costa jonica di oltre 6000 abitanti, immerso nella fertile e verdeggiante pianura metapontina, rinomata per la produzione di agrumi e colture arboree. E' un luogo d'incanto, ricco di vestigia di antiche civiltà, baciato dalla natura che ha voluto dipingere un paesaggio di incomparabile suggestivita'. E' un comune con immense potenzialita' di sviluppo, ma che vive tutt'ora, al pari di tanti altri paesi della Basilicata, il dramma della disoccupazione e dell'emigrazione giovanile. Si, è un vero dramma l'arrendevole rassegnazione che attanaglia i nostri giovani, i quali non vedono un futuro prospero per la loro terra. Molti emigrano, cercando altrove migliori fortune; altri, invece, intraprendono un'esistenza incolore, aggrappati al sostegno economico che gli anziani genitori faticano a garantire, nella mortificazione costante di mille illusorie promesse di politici che parlano di sviluppo e occupazione ma sovente praticano oblio e clientelismo.

Non è il caso di Ivan.

Ivan vive a Nova Siri ed è un ragazzone alto e robusto, di indole schiva e genuina.

Da sempre amante della natura e degli animali, è di forte e volitiva tempra, anche quando la ruota non gira per il verso giusto.

Da bambino viene portato ad una fiera dai genitori ed è li che incontra un apicultore e, estasiato, lo interroga sui misteri della sua attivita', rimanendone affascinato: le api sono da quel giorno la sua passione e dal 1993, a soli 16 anni di eta', diventeranno il suo impegno costante.

Lui insegue la sua passione e la sua passione insegue lui, sotto forma di uno sciame d'api , che in un giorno di primavera si posa su un albero vicino alla casa di campagna in cui vive: Ivan inizia a prendersene cura. E' un ragazzo mite e studioso, ogni giorno, fatti i compiti, dedica tutto il suo tempo alle api: si reca presso un'azienda che gia' si occupa di apicoltura e con i risparmi racimolati compra libri che, da autodidatta, lo aiutano nel costruire di propria mano le prime attrezzature e le arnie da apicultore.

Nel 2000 l' hobby diventa impresa autonoma e nasce cosi' "L'arte dell'ape lucana" :

Ivan , improvvisandosi muratore, restaura una piccola casetta , che era adibita a vecchio magazzino, e la trasforma presto in un laboratorio che gli permetterà di estrarre delle piccole quantità di miele.

L’attrezzatura risulta ben presto inadeguata , così come il piccolo magazzino e realizza così una struttura più grande investendo su macchinari all’avanguardia che velocizzano il lavoro , ma lasciano il miele inalterato nelle sue proprieta' organolettiche.

Ivan arriva a gestire circa 500 arnie che gli permettono di arrivare a produrre vari tipi di miele ,da quello di Arancio a quello di Sulla, a quello di Eucalipto , il Millefiori , la varieta' Melata, quello al Rosmarino e tanti altri: tutto ciò è possibile grazie al nomadismo (le arnie vengono spostate da una zona all’altra , in base alle varie fioriture) e a un lavoro certosino fatto con amore , 24 ore su 24, con gran dispendio di energie.

Il sacrificio e la sagacia del giovane Ivan producono i loro risultati: egli destina una piccola parte della produzione al mercato locale in vasetti di vari formati, mentre la maggior parte la conferisce ad una cooperativa del nord-Italia della quale e' diventato socio dopo un’accurata selezione ed analisi del prodotto, risultato di ottima qualità perché tutto il processo di produzione avviene nel pieno rispetto della natura e delle tradizioni artigianali più antiche.

Oltre al miele produce propoli, candele, vende sciami ed effettua servizio d’impollinazione presso aziende agricole che ne fanno richiesta. Ha anche apportato un'originalissima innovazione al circuito della commercializzazione inventandosi i distributori automatici, self-service del miele, apprezzatissimi da concittadini e turisti.

Tutto sembra procedere nel migliore dei modi, certo con molta fatica, ma con molte soddisfazioni... fino all' 8 marzo del 2012 quando un maledetto incendio divampato all' improvviso manda in fumo i sacrifici di ben 20 anni di lavoro.

Roba da piegare i piu' forti, ma ad Ivan e' rimasta quella ricchezza che nessun incendio distruggerà mai: gli è rimasta la voglia di ricominciare e di riprovarci ancora, rimboccandosi le maniche, come ha sempre fatto.

Una moltitudine di amici da tutta Italia si e' offerta di prestargli sostegno economico per ripartire ma lui ha fatto, con gentilezza e gratitudine, diniego; io stesso avevo pensato alla creazione di una comunità solidale e all'apertura di un conto corrente bancario in suo favore e, proponendogli la mia idea, mi sono però reso conto che Ivan non ha bisogno di aiuto materiale ma solo di sostegno morale.

Questo tipo di aiuto, caro Ivan, lo avrai sempre perché sei un esempio, un modello da seguire per i giovani di questa devastata terra di Lucania: sei il nostro piccolo eroe che della fantasia ha fatto strumento di creazione, della tenacia e dell'intraprendenza ha fatto uno stile di vita, dell' amore per il lavoro ha fatto occasione di crescita e prosperità.

Ti vogliamo bene e ci piaci, Ivan! Cosi come ci piace il tuo miele che presto, ne sono sicuro, torneremo a gustare.


                                                                                                                     Giuseppe D'Armento
Consigliere Comunale di Nova Siri

Considera positiva l'attivita' politica del PDL lucano?