04/08/2011 Buone notizie per l’Università di Basilicata: mantenimento dei corsi di laurea e possibilità di migliorare i risultati e la qualità dell’offerta didattica e formativa. Va in questa direzione l’Accordo di programma sottoscritto ieri mattina a Roma dal presidente della Regione Vito De Filippo (
in foto, a sinistra), dal sottosegretario al Miur Guido Viceconte, dal rettore dell’Unibas, Mauro Fiorentino, presenti il senatore Vincenzo Taddei (Pdl) e l’assessore regionale alla Formazione, Rosa Mastrosimone.
Il documento prende in esame la peculiarità della realtà lucana e dell’Università, un ateneo dai piccoli numeri ma che è per il territorio un fattore imprescindibile di crescita. «A quasi trent’anni dalla sua istituzione - si legge in una nota dell’ufficio stampa della Regione - l’Università della Basilicata ha raggiunto un assetto “a misura di territorio”. L’offerta formativa è variegata ed equilibrata e consente a un’alta percentuale di giovani lucani di studiare nella propria regione facendo leva su un legame didattica-ricerca caratterizzato dalla filiera lauree magistrali-dottorati di ricerca, che tende a mitigare il rischio ancora molto forte di una migrazione intellettuale post-lauream.
I buoni risultati ottenuti dalla Università della Basilicata nel campo della ricerca sono attestati dall’ottima valutazione del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr). Degne di menzione, come si evince dal saldo premiale del Miur per il 2010, sono le attività di orientamento condotte dall’Università e i dottorati di ricerca». Per mantenere l’Università sul territorio la Regione ha investito notevoli risorse: 43 milioni di euro stanziati per la ricerca e lo sviluppo con gli accordi triennali del 2007-2009 e 2010-2012. Un impegno che non si ferma qui ma che continuerà con un piano dodecennale, a partire dal 2011 fino al 2022, con cui la Regione sosterrà nel lungo periodo il programma di riorganizzazione dell’Università della Basilicata, valorizzandone l’offerta didattica e formativa.
L’Accordo di programma riconosce il ruolo della Regione Basilicata a favore dell’ateneo, che ha rispettato i rigidi standard imposti dalla normativa nazionale difficili da sostenere per una piccola Università, concedendo una serie di deroghe sostenibili. Soprattutto le limitazioni imposte dal turn over, a partire dal 2008, hanno impedito di completare i cosiddetti “piani di raggiungimento dei requisiti necessari di docenza”, richiesti dalla normativa sulle Università per l’attivazione dell’offerta formativa. Con l’accordo di programma, l’Università potrà pianificare un altro ciclo dei nuovi corsi di Laurea magistrale istituiti presso le Facoltà di Farmacia e di Lettere e Filosofia e del corso di studi della Facoltà di Economia, e procedere all’assunzione di ricercatori a tempo determinato, assicurando continuità alle attività di ricerca scientifica.
Finalità dell’accordo di programma, inoltre, è il riassetto dei corsi di studio attraverso la riorganizzazione dell’offerta formativa che vada verso un “un progetto formativo di sicura sostenibilità relativo alle due sedi di Potenza e Matera”, senza però aumentare il numero dei corsi complessivo dei corsi di studio rispetto a quelli dell’anno accademico 2010/2011. Il documento impegna, infine, all’elaborazione di un progetto per l’istituzione di un Collegio Universitario della Basilicata in collaborazione con il Miur, “per accompagnare il salto di qualità che la Regione vuole determinare con riferimento alle politiche del diritto allo studio”.
Tratto da "Il Quotidiano di Basilicata"