L’articolo inchiesta di Roberto Galullo pubblicato sul Il Sole 24 Ore del 12 gennaio nel quale appare una mia intervista sullo sperpero di risorse provenienti dalle estrazioni petrolifere, sull’assenza di politiche per l’occupazione e la creazione di un indotto e anche il “mistero” dei dati relativi alle estrazioni, non è passato inosservato. I dati pubblicati, i numeri, le ingenti risorse che le multinazionali dell’oro nero ricavano rispetto ai ricavi per le comunità locali e la stessa Regione Basilicata hanno suscitato reazioni anche fuori Lucania. Poi, se valutiamo il crescente costo dei carburanti, del metano e degli idrocarburi che in Italia è alto e in Basilicata notevole per via anche di una rete commerciale particolare, i fatti suscitano stupore se non indignazione. L’europarlamentare Pdl Sergio Silvestris, sempre attento alle dinamiche sociali ed economiche della Basilicata, si è fatto promotore di un’interrogazione alla Commissione Europea sulla questione estrazione idrocarburi in Val D’agri partendo dalla premessa che i ricavi derivanti dalle royalty del petrolio in Basilicata sono bassi rispetto al rendimento del giacimento. L’On. Silvestris definisce una “magra consolazione” scoprire che a fine 2010 le royalty incassate dalla Regione a partire dal 2000, ammontavano a 557,5 milioni di cui 467,3 impegnati per il 55% sugli investimenti previsti in Val d'Agri e 163,4 autorizzati per interventi nel settore della forestazione, della riduzione del costo dell'energia, del sostegno al reddito, per parte del cofinanziamento regionale dei programmi comunitari e per l'Università. Nell’interrogazione rivolta al Presidente della Commissione Europea, Silvestris precisa che se pur il meccanismo sia disciplinato tra Stato e compagnie, è sproporzionato nella distribuzione dei profitti, infatti – recisa nell’interpellanza- le società petrolifere avrebbero finora incassato 8 miliardi, mentre la Regione Basilicata ha incamerato ben poco dall'estrazione di oro nero e gas (136 milioni per il 2012 su un bilancio di previsione di 3,6 miliardi). L’appello di Sergio Silvestris all’Europa è che si necessita una nuova trattativa che riparta da zero anche alla luce della scarse ricadute occupazionali e chiede alla Commissione se ha intenzione e come vuole intervenire sulla vicenda idrocarburi in Basilicata.
Tratto dalla Newsletter di Gianni Rosa ( Cons. Reg. Basilicata PDL)
Nessun commento:
Posta un commento
Le vostre opinioni