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sabato 16 luglio 2011

Leonardo Giordano: la Basilicata rischia di perdere 440 milioni di euro di finanziamenti


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 La card-idrocarburi a tutti i lucani è un rompighiaccio giuridico-istituzionale
Si vuol far passare il concetto secondo cui il Governo centrale ha elargito una “elemosina”, che la Basilicata non meriterebbe quella che viene considerata una “presa in giro”, pochi, sparuti, elitari gruppi di radical – chic bruciano il modulo davanti alla regione o invitano a non ritirare la card mentre a migliaia i lucani affollano gli uffici postali. Anche quest’ultimo fatto (l’accalcarsi di vere e proprie folle davanti agli sportelli) viene fatto passare come l’espressione del difetto tutto lucano di chiedere ed accontentarsi di provvedimenti assistenziali. Credo, per le battaglie fatte contro le perforazioni nel mar Jonio e, da sindaco nel 1998, contro le perforazioni indiscriminate ed in assenza ancora di un accordo con l’Eni e le compagnie, di poter dire quel che penso senza il pregiudizio che le mie idee possano confondersi con le posizioni strumentali di chi ha sposato in pieno la causa dei petrolieri. Ebbene qualcuno si è mai chiesto se questa corsa al ritiro della card di migliaia di lucani patentati ogni giorno non sia qualcosa di diverso che il semplice desiderio di assistenzialismo? Non potrebbe essere che il lucano ha percepito che per la prima volta riceve direttamente un beneficio dall’estrazione del petrolio in Basilicata senza intermediazioni e senza distinzione di origine (per esempio quella di abitare o meno in un comune interessato alle perforazioni) o di appartenenza ad uno schieramento politico,
perché si deve pure spiegare come mai il comune di Santarcangelo percepisce le royalties senza avere un pozzo e comuni come quelli di Pisticci, Ferrandina, Craco e Montalbano, attraversati dall’oleodotto, nei cui territori si estrae gas metano, non percepiscono alcunché. Non si considera che con il bonus si è inaugurato un percorso nuovo, come una sorta di canale giuridico - istituzionale, lungo il quale si dovrà lavorare nei prossimi anni perché vi transiti più “acqua”, cioè più risorse che arriverebbero direttamente ai lucani. Comunque mentre tiene banco questa “vexata quaestio” se si tratti o meno di una “elemosina” passano sotto silenzio questioni che meriterebbero molta più attenzione e dalle quali dipende il futuro della nostra regione; questioni per le quali nessuno si scandalizza (come ci si scandalizza del bonus) e per le quali, mi spiace dirlo, anche la stampa locale gioca un ruolo piuttosto marginale. Prima di tutte vi è la questione dei 240 milioni di euro di fondi europei che la Regione rischia di perdere se non spende prima del 31 dicembre 2011 o dei 284 milioni di euro che si perderebbero se non sono impegnati prima della medesima data: non sono certamente noccioline!
Vi è inoltre la questione dei 200 milioni di fondi CIPE che il secondo Governo Berlusconi, nel 2004, ha elargito alla Regione Basilicata per opere infrastrutturali che, nel migliore dei casi, sono state appena appaltate e per le quali nella peggiore delle situazioni esistono a malapena i progetti di massima. Da sindaco partecipai nel 2007 all’ultima conferenza di servizio propedeutica all’approvazione del progetto di potenziamento dell’acquedotto del Frida (cioè 3 anni dopo l’erogazione del finanziamento CIPE) e ancora ( a 7 anni di distanza) i lavori non sono partiti. Nel mio comune (Montalbano), con i medesimi fondi, devono essere realizzate opere idrauliche e fognanti per quasi 5 milioni di euro. E’ dal 2005 che tecnici e funzionari dell’Acquedotto Lucano vanno e vengono per rilievi e sopralluoghi, ma solo 3 mesi fà è stato approvato il progetto e non si sa se l’appalto sia partito o meno.
Ci possiamo permettere questi tempi in situazioni di crisi come quella che viviamo? Chi dice queste cose? Chi se ne scandalizza? Chi denuncia l’inerzia e la lentezza pachidermica di questa Regione e dei suoi governanti? Ci rendiamo conto? E’ colpa dell’Europa o di Tremonti se ci tolgono queste risorse? Tra il primo e il secondo di questi finanziamenti rischiamo di perdere 440 milioni di euro e noi pensiamo speciosamente alla polemica sul bonus idrocarburi.

Leonardo Giordano
Dirigente Regionale PDL

da "ilmetapontino.it"                                                                                                                     

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