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domenica 4 marzo 2012

Il dissenso? Il parere dei giovani ?.... che barba, che noia...e tremm nnanz


CONGRESSO PROVINCIALE DEL PDL DI MATERA: il giovane intento ad esprimere note di dissenso politico è Giorgio Santoriello, mio caro amico; un giovane docente di storia, molto colto e competente, appassionato e idealista; suo un intervento critico al recente Congresso provinciale del PDL a Matera... vorrei farvi notare l'estrema attenzione, l'assoluta concentrazione con cui i "big" ascoltano le voci della base partitica e dei giovani ;

voglio , inoltre, qui postare l'arguto commento di Nicola Vassallo :

 La foto ha il potere di comunicare in maniera semplice, diretta, ciò che a volte , neppure le migliori firme del giornalismo e della letteratura , con decine di articoli riuscirebbero a comunicare. Quella foto ( nel suo piccolo) ricorda altre foto, di personaggi molto più importanti. Cambiano i nomi delle persone, cambiano i nomi dei Paesi, cambiano le parole degli interventi : ma il copione è  e rimane quello !!!!!

Io non leggo disattenzione nei confronti dell’oratore (anche se questo vorrebbero farci credere , mostrandosi intenti verso cose più importanti : scarabocchiare).Non leggo ,neanche mancanza di rispetto ( anche se pure questo vorrebbero trasmetterci). Non leggo, nemmeno, voglia di ridimensionare la statura politica di chi parla e il contenuto del suo intervento( anche se , pure questo vorrebbero, ancora , trasmetterci).
Io, al contrario, leggo imbarazzo, paura. Leggo parole, che come proiettili hanno raggiunto il bersaglio al cuore. Vedo ferite che sanguinano. Vedo corpi stanchi, provati,dilaniati, sfiduciati,che si reggono in piedi , non più grazie alle proprie forze ma ai farmaci che gli somministrano( metaforicamente parlando) in “ospedale” .In quei volti chini , incapaci di sostenere lo sguardo di chi parla , accusa, assieme allo sguardo complice ed alleato di chi ascolta, leggo la paura di mostrare quelle ferite sanguinanti, tutti i colpi incassati. Ma , soprattutto, la paura di mostrare la debolezza politica, la mancanza di idee, di progetti, di lucidità, di elaborazione politica che impedisce di indicare nuove mete,nuovi obiettivi su cui entusiasmare le truppe. Non sento le parole del tuo amico ,ma le immagino : le leggo attraverso le due coscienze : quella di chi parla ( in sintonia con la coscienza del popolo) e quella di chi ascolta (che non si intravede, che si nasconde dietro una testa china, sempre in sintonia con le stanze buie, opache, tristi del “Palazzo”…. che ha sempre paura della “luce”). Anche della luce del tuo amico.


Con questi presupposti prepariamoci al peggio.

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