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CONSIGLIERE COMUNALE DI NOVA SIRI

domenica 4 novembre 2012

4 NOVEMBRE, SACRA E' LA MEMORIA DEI NOSTRI CADUTI IN GUERRA


IN QUESTO GIORNO DEDICATO ALLA MEMORIA DEI CORAGGIOSI CADUTI PER LA NOSTRA PATRIA, GIORNO DI DOLORE MA ANCHE DI ORGOGLIO,  DEDICO A LORO QUESTI VERSI MILITARI:


 
 

INNO DEL IX REGGIMENTO INCURSORI PAR. D'ASSALTO "COL MOSCHIN"

Sui monti e sui mar
per le strade e nel ciel
lanciamo in alto la sfida ideal.

Lungo sarà il cammino
ma con speranza e con ardor
lanciamo i nostri cuori
nella battaglia ancor.

La pioggia ci bagna
ci arde alto il sol.
D'inverno il gelo
ci morde aspro il cuor.

Ma saldi nel periglio
vitam pro Patriam exponimus
e la divisa nostra è insegna del valor.

In aspri cimenti
le forze noi tempriam.
Fra rischi mortali
la nostra via seguiam.

In faccia al mondo vile
splende la sfida del valor
avanti o Paraca
avanti, avanti ancor.


BAGNANDO IL BASCO

Bagnando il basco in una pozza di sangue
si fece il simbolo di tutti noi parà,
il sacrificio dei nostri caduti
fu sempre lotta a viltà e disonor.

Al vento di morte il freddo terror
quando ci sfida, allor ci splende nel cuor,
il nostro coraggio e il nostro valor,
noi siam parà in lotta per la civiltà.

All'apparire del fiore in volo
il ciel si oscura e si inizia a lottar
siam volontari siam le truppe scelte
noi siam votati a saper di morir,

allor sappiam che andremo a morir
tra indifferenza e senza un pianto per noi
ma morirem con rabbia in cuor per l'onor.

CON LA MORTE A PARO A PARO

Quando più aspra in guerra infuria la battaglia,
quando più forte crepita sul fronte la mitraglia;
se segna il passo il fante, se sostano i carristi
ci mandano a chiamare: chi? Noi Paracadutisti.

Siam cento cento cento,
siam forti, arditi e sani
un po' pazzi, un po' poeti
ma il fior fior degli Italiani.

Veniamo da lontano per vie arcane e belle
volando nella notte ci guidano le stelle,
nell'alba colorata di luci lievi e tristi
scendiamo giù dal cielo: chi? Noi Paracadutisti.

C'è a chi piace far l'amore,
c'è a chi piace far denaro,
a noi piace far "la guerra con la morte a paro paro"

Giungiamo da lontano qual "Folgore" dall'alto
spezzando ogni difesa nell'ebrezza dell'assalto
apriam la strada al fante, il valico ai carristi
diam l'ali alla vittoria: chi? Noi Paracadutisti.

Siam cento cento .......

A chi cade combattendo Dio concede in sorte bella
di volare lieve lieve tra una nuvola e una stella
in quell'angolo del cielo riservato a tutti Noi
dove vivono in eterno: Santi! Martiri! Eroi!.

sabato 3 novembre 2012

NOTIZIE DAL BUNKER : IL Sindaco ha pugnalato la democrazia, abbia il buon senso di tacere



Nova Siri. Naufraga la mozione di sfiducia in un mare di polemiche: altissima la tensione
 

NOVA SIRI - Fuoco e fiamme durante l'ultimo consiglio comunale a Nova Siri il 30 Ottobre scorso. Una mozione di sfiducia presentata nei confronti del sindaco da 8 consiglieri - Giuseppe D'Armento PDL , Pasquale Favale capogruppo PD, Luigi Maradei PD, Massimo Varasano PD, Giovanni Dimatteo PD, Carmela Viccari PD, Michele Laddomata e Cosimo Pancaro, indipendenti - che si è infranta contro i numeri della maggioranza dei consiglieri; sindaco incluso. Già perché è anche su questo che gli animi si sono surriscaldati: la partecipazione del primo cittadino alla votazione.

D'Armento, consigliere pdl fuoriuscito dalla maggioranza, ha sostenuto con forza la non partecipazione. Astensione - quella che a suo avviso avrebbe dovuto osservare il primo cittadino, Giuseppe Santarcangelo - che ha motivato invocando formalmente l'etica pubblica. (“Lei ,Sindaco , non deve votare la mozione su sé. Lo chiedo perentoriamente”, ha tuonato D'Armento. “E’ come se l’imputato di un processo si intrufolasse nella camera di Consiglio del tribunale che lo deve giudicare”.) Dal punto di vista sostanziale, D'Armento ha citato un caso che ha definito simile, quello che tempo fa ha avuto come protagonista l'allora sindaco di Matera, Emilio Nicola Buccico. Il quale si astenne dal partecipare alla votazione e fu sfiduciato dai consiglieri (era il 2009). Il consigliere ha poi concluso: “Non voti , Sindaco, a favore di se stesso, in modo autoreferenziale: se in futuro verranno scritti altri libri sulla storia di Nova Siri, lei sara’ ricordato come 'il sindaco della colla' o 'l sindaco incollato' ”. D'Armento ha poi denunciato “lo scollamento” fra settori e politica sollevando la necessità di “riordino e ammodernamento” della macchina amministrativa. “ A molti di voi della maggioranza, cosi come ad alcuni funzionari, sembrava che io avessi detto una bestemmia, ma ditemi voi oggi se non fui lungimirante e che è proprio questo il cappio che oggi vi stringe la gola”, ha detto. E, ancora: “Quando lei, sindaco, mi estromise dall’Amministrazione si permise di definirmi , oltraggiandomi, come un danno alla collettivita: a distanza di quasi due anni i fatti dimostrano che la verità è un’altra; ora parlano i fatti e lo scempio in cui viviamo: è lei di danno ai novasiresi, lei e’ un male per la nostra comunità. Alla luce dei fatti è come se Osama Bin Laden avesse accusato Madre Teresa di stragi terroristiche. Si dimetta”. D'Armento ha poi definito anti-collegiale la politica di Santarcangelo: “una Caporetto storica per la comunità di Nova Siri”.
Altrettanto dura la replica di Santarcangelo che ha annunciato l'uscita, nei prossimi giorni, di un manifesto cittadino. “La mozione di sfiducia non ha avuto l’esito sperato, anzi si è trasformata in un boomerang, evidenziando una minoranza di circostanza, motivata solo dal risentimento e non da un progetto politico credibile”, ha scritto in una nota Santarcangelo (Pdl). E, ancora: “Il Generale ha perso: le guerre, lui è abituato a farle da lontano, magari con un joystick e non sul campo, tant' è che ha marcato visita spessissimo, esercitando la delega assessorile sulla stampa e sul web e non nel luogo istituzionale, cioè la giunta”. Il primo cittadino non ha lesinato affondi anche al Partito Democratico. “La strategia e la tattica elaborata e condivisa con il capogruppo PD era geniale: impedire con mellifluo moralismo al Sindaco – consigliere comunale - la partecipazione al voto”. E, poi: “L’attendente (o portavoce, che dir si voglia) invece aveva annunciato sorprese e maratone oratorie - dimenticando che fino a due mesi fa condivideva le sorti della maggioranza e teneva in odio (ricambiato) il Generale – confondendo il suo ruolo presunto con quello reale. Il PD ha invece mostrato tutto il suo pervasivo Massimalismo, la capacità di falsificazione della realtà (come quella su una inesistente missione per Viggiano di 700 €, affermazione di cui qualcuno risponderà nelle sedi opportune o come la trasformazione dei risparmi di missione del Presidente del Consiglio in una colpa) con una utopica promessa di un governo della cosa pubblica senza tasse e senza regole.
Invece è riuscito nell’inimmaginabile: fondersi con la fascisteria”. Nella nota il sindaco, nel ricordare le “importanti delibere che riguardano gli interessi della collettività” - e a tal proposito ha citato la ri - pavimentazione di Piazza Plebiscito, impegno contro la soppressione della Provincia di Matera, adesione al Patto dei Sindaci,nuova gestione e messa in sicurezza del servizio di Pubblica Illuminazione, bilancio preventivo – ha assicurato che la maggioranza c'è e che le difficoltà economiche oggettive, legate alla situazione di crisi generalizzata, si avvertono anche nei comuni amministrati dal centrosinistra. “Continuiamo ad essere impegnati nel perseguimento degli obiettivi di mandato e nel risanamento funzionale del Servizio Tecnico Comunale nella convinzione che il suo malfunzionamento e le difese d’ufficio di alcuni consiglieri dell’odierna opposizione – che pure hanno avuto responsabilità – siano un danno non per la maggioranza ma per tutta la collettività novasirese”. [Gianluca Pizzolla]

da "Ilmetapontino.it"

NOTIZIE DAL BUNKER:D'Armento sul Bilancio: in Consiglio nessuna risposta

venerdì 2 novembre 2012


NOVA SIRI - " D'Armento sul Bilancio: in Consiglio nessuna risposta"

Giuseppe D'Armento (indipendente Pdl) critica le voci che non tornano


di PIERANTONIO LUTRELLI


NOVA SIRI - “Ho lasciato da sola una moglie che potrebbe partorire da un momento all’altro, mi faccio 1200 km e senza rimborso, per venire qui a esercitare il mio dovere istituzionale a sentire le vostre spiegazioni e voi non me ne date? Io voglio risposte alle mie domande, voglio sentire il sindaco cosa ha da dire. Non sono venuto qui per sfogarmi o per confessarmi: se il bisogno fosse stato questo sarei andato dal prete. Sindaco risponda, vergogna”. Ci mette passione il consigliere comunale, Giuseppe D'Armento nel fare opposizione al Comune di Nova Siri. Con queste parole, nell'ultimo consiglio comunale, l'ex assessore alla Cultura, di professione odontoiatra e ufficiale medico dell'Esercito italiano in servizio nella Capitale, ha incalzato il sindaco Pino Santarcangelo e la giunta sui problemi irrisolti della comunità. D'Armento, uomo dal grande spessore culturale, rivendica forte la sua appartenenza al Pdl ed al centrodestra, ma ha preso le distanze dalla residua maggioranza che é ciò che é rimasto della compagine civica "Impegno per Nova Siri" . Si tratta però di un contenitore a forte presenza Pdl, molto vicino alle posizioni del senatore e segretario provinciale, Cosimo Latronico, da cui però l'ex assessore ha preso da tempo le distanze. Nell'ultima assise era presente il coordinatore cittadino del Pdl, il latronichiano Walter Basile. Sarebbe curioso capire qual é la posizione ufficiale di un partito che ha "pezzi di qua e di là" soprattutto in vista delle imminenti elezioni Politiche. Tornando al Consiglio in merito al Bilancio D'Armento ha denunciato "Il ritardo nel pagamento degli stipendi ai dipendenti, delle spettanze alle ditte appaltatrici di servizi e nel rendere disponibili alle famiglie i buoni per i libri di testo, voci di bilancio su somme destinate ai lavori pubblici sparite dai residui attivi e andate in spesa corrente, la scelta infausta di cercare introiti col lanternino imponendo la tassa di soggiorno contro quanto precedentemente affermato in conferenza dei sindaci, il frequente ricorso alle anticipazioni di cassa. Il parere favorevole, ma con “riserva” del revisore - ha continuato - indica che c’è qualcosa che non va e che va chiarito, quindi non possiamo votare a favore di una delibera di bilancio che non è chiara. La riconferma dell’incremento Tarsu nonostante alcun bando abbia avuto esito, la tassazione massima con incremento dell’Imu del 10,6 per 1000. Siete con l’acqua alla gola: perché non avete aderito al fondo di garanzia per i comuni a rischio dissesto stabilito dal Min. Cancellieri con la legge anti-default 174? Prevede un fondo rotativo di pronta liquidità, a cui anno aderito già una cinquantina di Comuni dell’alto Lazio, della Calabria e della Sicilia, e voi?” Infine sulla mozione di sfiducia, rivolgendosi al sindaco: “Quando lei - ha concluso - mi estromise dall’amministrazione si permise di definirmi, oltraggiandomi, di danno alla collettività". A distanza di quasi due anni i fatti dimostrano che la verità è un’altra; ora parlano i fatti e lo scempio in cui viviamo: é lei di danno ai novasiresi, lei è un male per la nostra comunità".


(da Il Quotidiano della Basilicata)

NOTIZIE DAL BUNKER :E’ battaglia sulla mozione

mercoledì 31 ottobre 2012


NOVA SIRI - E’ battaglia sulla mozione

Minoranza all’attacco sulla sottovalutazione dell’atto di sfiducia. Passa il bilancio. In Consiglio parole grosse e schermaglie per il salto all’ultimo punto dell’ordine del giorno


di PIERANTONIO LUTRELLI


NOVA SIRI - La discussione sulla mozione di sfiducia presentata dalla minoranza consiliare (8/17) nei confronti del sindaco di Nova Siri, Pino Santarcangelo, é stata collocata soltanto al quattordicesimo punto all'ordine del giorno del Consiglio comunale iniziato ieri pomeriggio. La cosa non é stata accettata dalla nutritissima opposizione che si é scagliata con veemenza contro la decisione assunta dal presidente del Consiglio, Antonio Melidoro. Questi alcuni tra i passaggi più significativi. "Io fatto vincere questa amministrazione - ha detto il consigliere indipendente, Michele Laddomata - e non voglio che la mia mozione sia trattata per ultima". Massimo Varasano (Pd) ha sfidato la maggioranza: "Solito copione. Perché non rimettere la mozione di sfiducia al primo posto?" Subito dopo la risposta del sindaco Santarcangelo: "Non capisco perché la mozione di sfiducia si debba discutere per prima. Facciamolo decidere al Consiglio". Poi il presidente Melidoro: "Impugnate gli atti". L'assessore Pavese: "Diamo un cattivo spettacolo". La "furbata" della maggioranza é stata quella di mettere ai voti la proposta di spostamento del punto "Discussione sulla mozione di sfiducia" per ultimo proprio come collocato nella notifica di convocazione dell'assise ai consiglieri. Poi Giuseppe D'Armento (indipendente Pdl): "Voglio stigmatizzare il turpiloquio del sindaco. Se in ascolto radiofonico c'é il presidente del Consiglio comunale dei ragazzi, questi poi si può sentire autorizzato ad usare le stesse parole a scuola". Giovanni Dimatteo (Pd) ha attaccato il ruolo a suo dire non "super partes" del presidente del Consiglio. E poi: "È un'offesa alla democrazia mettere una discussione (mozione di sfiducia, ndr) all'ultimo punto. Eppure siamo otto consiglieri su sedici ad averla chiesta". Il capogruppo del Pd, Pasquale Favale ha colto il nervo scoperto: "Non permetto che si usino parole scurrili. Dobbiamo ricondurre tutto alla moderazione. Dobbiamo andare ai voti? Allora chiedo che il sindaco, parte interessata, si astenga dalla votazione". Ed ecco Santarcangelo: "Chiedo scusa per l'intemperanza verbale che ho avuto. Fuori dai ragionierismi di chi fa i conti, dico che io sono stato eletto direttamente in una sfida tra sindaci. Perché non posso votare? Faccio parte del Consiglio". D'Armento come forma di protesta ha deciso di non discutere gli altri punti se non il bilancio e la mozione. A maggioranza (nove voti contro due) il Consiglio ha preso la piega prestabilita. Si é passati poi alla elezione del vice presidente del Consiglio, carica andata a Dino Padula, unico consigliere di maggioranza a non avere ruoli di governo, per cui l'unico che poteva statutariamente ricevere un incarico che mai potrà usare in Consiglio, perché il giorno che non dovesse presentarsi colui di chi é vice, quindi il presidente Melidoro, non ci potrà essere la maggioranza. Dopo una serie di punti, tutti approvati a maggioranza, si é passati alla discussione sul bilancio comunale. L'assessore al ramo, Giuseppe Settembrino, ha illustrato le strategie finanziarie e i conti dell'Ente. Il primo a prendere la parola é stato Giuseppe D'Armento che ha parlato di "iniqua tassazione che subiscono i cittadini di Nova Siri" ed ha elencato una serie di "difficoltà della vita amministrativa" tra cui "il bando per la raccolta rifiuti che non ha mai esito". Varasano ha analizzato analiticamente la questione bilancio. "Il presidente Melidoro si é rimborsato il panino e due euro di parcheggio". Secca la replica di Melidoro "Un panino a Roma é il minimo. Comunque chi fa molte missioni molto ci rimette".


(Da Il Quotidiano della Basilicata)

venerdì 26 ottobre 2012

L'ORGOGLIO DEI BRIGANTI CONTRO LA "MALAPOLITICA" LUCANA


Ho notato con piacere che la mia denuncia a mezzo stampa abbia dato occasione ad altri politici di intervenire a loro volta in merito alla mancata erogazione a Nova Siri , ma anche in altre localita’ del Metapontino, di acqua irrigua agli agricoltori. Ho notato con meno piacere che nulla sembra essersi mosso in questi giorni: il disservizio dell’Ente regionale non e’ ormai piu’ solo un allarme ma e’ diventato un danno conclamato , considerate le alte temperature che si sono registrate in questi giorni nella fascia jonica. Molte colture sono gia’ compromesse , molti campi orticoli completamente secchi come secche sembrano essere le coscienze dei responsabili di questo vero e proprio misfatto ai danni del mondo contadino.

E' desolante assistere al ritardo dell’Amministrazione di Nova Siri nel denunciare il fatto, segno di disattenzione verso Il mondo agricolo di Nova Siri che è completamente abbandonato: molte strade rurali sono pressoche’ impercorribili e ho ricevuto diverse telefonate di cittadini che abitano in campagna , preoccupati per l’incolumita’ dei propri figli, in quanto molto pericolosamente gli scuolabus si avventurano su strade che sono di fatto mulattiere da terzo mondo.

L’ inefficienza del Consorzio di Bonifica non è un problema contingente ma un male cronico , vecchio non di anni ma di lustri; segno chiaro che e’ da lustri, quindi, che la Politica Lucana NON FUNZIONA. Trasversalmente. E’ pietoso il ludibrio pubblico a cui e’ stato sottoposto il nome della Basilicata nelle vesti del suo piu’ autorevole rappresentante, il Presidente De Filippo, che ha visto consegnarsi un provolone da “Striscia la notizia” (in virtu’ dei rimborsi benzina ai consiglieri regionali, i rimborsi piu’ alti in Italia ), sono pietosi taluni bandi di concorso con tempistiche che sembrano denotare volonta’ clientelari. Se Atene piange, Sparta non ride: altrettanto improvvida mi appare l’ attitudine di una parte del PDL che continua a sottolineare la preziosa concessione dei bonus-benzina come se fosse panacea, quando il problema piu’ importante e trascurato della Lucania e’ l’assenza di una dotazione infrastrutturale che vivifichi l’economia tutta. Ed è a ciò che andrebbero tesi tutti gli sforzi e la finanza rinveniente dalle royalties del petrolio, non gia’ all’”illuminata” elargizione di un Bonus idrocarburi ,che, francamente, piu’ che ad un sussidio realmente utile ai cittadini, data la sua consistenza, assomiglia piu’ ad un gadget da propaganda elettorale.

Il male della nostra Basilicata, cosi inveterato, cosi apparentemente inestricabile, trova la sua genesi, oltre che in una cattiva condotta dei rappresentanti del popolo, anche nell’indole del popolo stesso, troppo abituato ad ingoiare amari bocconi in silenzio. E’ un popolo ,il nostro , che ha dimostrato di sapersi risvegliare con fierezza dall’oblio della vessazione solo quando l’acqua e’ alla gola ( come il no-scorie a Scanzano) ma e’ ancora troppo dormiente , malinconicamente rassegnato , piagnucolante nell’angolo, incline alla questua e alla clientela, incapace di delegare con la propria arma, il VOTO, dei validi rappresentanti: ecco il perche’ le nostre Istituzioni ed Amministrazioni sono infarcite di “politici” che sono magari bravi a portar voti al “padrone” ma non sempre altrettanto bravi , una volta eletti, ad esprimere reali competenze nel governare la cosa pubblica. E’ un popolo che deve risollevarsi sveglio e attivo, poderoso nella sua autodeterminazione , sempre memore dei propri diritti che vanno affermati e pretesi, non elemosinati. Un popolo che deve riscoprire nel proprio retaggio le fiere tracce genotipiche dei nostri avi briganti che hanno lottato per risollevare gli oppressi : bisogna recuperare questo antico orgoglio non gia’, e’ chiaro, per allestire pugne cruente o rivoluzioni armate ma per prendere coscienza che cambiare si puo’ , con il voto. A favore di gente nuova, capace ed onesta.

Dr Giuseppe D’Armento (PDL) cons.comunale Nova Siri

Carmine Crocco, (Rionero in Vulture, 5 giugno 1830 – Portoferraio, 18 giugno 1905), audace brigante lucano , una vita dedicata a combattere le ingiustizie sociali

venerdì 19 ottobre 2012

AGRICOLTORI ABBANDONATI A SE STESSI DA UNA POLITICA DI PARASSITI E INGORDI


Niente acqua di irrigazione a Nova Siri , stamani l'incresciosa e amara sorpresa per i nostri agricoltori che, pur pagando regolarmente le quote al consorzio di bonifica, non possono irrigare i campi .

Di chi sono le responsabilita' ? Certamente di una "malapolitica" di sicuro piu attenta alle beghe di potere e agli affarismi che non al bene dei cittadini.

Ho appreso che l' interruzione del servizio e' dovuta a morosita' del Consorzio nei confronti dell'Enel , che ha interrotto l'erogazione di energia elettrica alle vasche di sollevamento (pare che la stessa cosa si sia verificata a Pisticci, Bernalda, Montescaglioso e in agro di Matera).

 Si tratta di un servizio a pagamento che non viene soddisfatto , e, oltre al danno anche la beffa , sulle spalle dei contadini , ai danni di un comparto , quello agricolo, gia' in ginocchio per la crisi del settore e per le alterne e avverse condizioni del clima.

Ormai il consorzio non e' piu un Ente utile ai cittadini , ma solo un' enorme sanguisuga che parassita il sistema drenando soldi pubblici e soldi dei lavoratori della terra senza offrire un servizio soddisfacente.Chi lo tiene in vita? Forse altri parassiti locali in veste di politici che devono soddisfare le esigenze del proprio portafoglio e delle proprie clientele?

 E' uno schifo ! Dove sono i preposti organi di controllo e vigilanza ? Cosa fanno i politici che si preoccupano dell' "elemosina" del bonus idrocarburi e sembrano invece non accorgersi dei problemi reali della gente?

 Con l'approssimarsi delle battaglie elettorali a piu perimetri ,tra un po questi politici chiederanno sfacciatamente consenso ai lavoratori della terra per continuare a tenerli in condizioni di sudditanza e oppressione da medioevo.

Prendano gli agricoltori atto di quanto di becero si consuma a loro discapito e , unitamente alle altre forze fertili e vessate della comunita' , non solo novasirese, provvedano col voto a sconfessare questa classe politica di gente indegna,incompetente e parassita ! Spediamoli a lavorare !
          

Dr Giuseppe D'Armento (PDL) cons. com. indipendente Nova Siri

sabato 22 settembre 2012

PREMIO"SERGIO PANIZZA" A MIRIAM VITIELLO , LA SCIENZIATA LUCANA CHE HA INVENTATO IL LASER MORBIDO

Si chiama Miriam Serena Vitiello, ed è la prima donna a vincere questo premio. La scienziata del laser «morbido» è stata premiata dalla Società italiana di fisica (Sif) per le sue ricerche di frontiera sui laser a Terahertz.
È di Policoro, ha 34 anni e lavora dal 2010 ai laboratori Nest dell'Istituto Nanoscienze del Cnr di Pisa. Per la precisione, la giovane ricercatrice ha ottenuto il premio “Sergio Panizza” dedicato all'eccellenza nel campo della Fotonica e Optoelettronica.

Ieri la consegna del riconoscimento nel corso della cerimonia inaugurale del 98.esimo Congresso nazionale della Sif all’Università di Napoli Federico II. La ricercatrice lucana, attiva nel laboratorio Nest dell'Istituto nanoscienze del Cnr (CnrNano) e Scuola Normale Superiore di Pisa, in collaborazione con l’Istituto nazionale di ottica di Firenze (Ino-Cnr), si è aggiudicata il premio per le ricerche dedicate a sorgenti laser a semiconduttore e rivelatori nano-elettronici ad alta frequenza, che secondo la motivazione della giuria «hanno aperto nuove frontiere nell'innovazione della fotonica Terahertz».

La radiazione Terahertz, ovvero radiazione di frequenza tra le microonde e l'infrarosso, è un candidato promettente per applicazioni che vanno dal controllo di qualità nell’industria all’identificazione di esplosivi nei sistemi di sicurezza.


Tuttavia la complessità e il costo dei sistemi commerciali attuali limitano l'uso su larga scala di questa tecnologia. Il premio va a riconoscimento di un'attività di ricerca pluriennale, cominciata con un dottorato di ricerca in Fisica all’Università degli Studi di Bari, che ha portato a risultati innovativi. «Risultati che consentono già ora di realizzare una piattaforma completa a stato solido che opera nel range terahertz, sia in aria libera che guidata, pronta per lo sfruttamento commerciale», commenta la ricercatrice.

Nel campo dei laser a semiconduttore basati sul cosiddetto principio della cascata quantica, Miriam Serena Vitiello ha sviluppato sorgenti laser terahertz con efficienza record e larghezze di riga vicine al limite quantistico; nel campo della rivelazione Terahertz ha messo a punto rivelatori nanostrutturati innovativi, basati su transistor in nanofili a semiconduttore e successivamente in grafene.


«La radiazione elettromagnetica nelle frequenze Terahertz - ovvero 1 milione di milioni di oscillazioni al secondo, tre le microonde e l'infrarosso - può essere impiegata per una sorta di spettroscopia “morbida”», come la definisce la stessa Vitiello, che continua, «a simili frequenze infatti la radiazione è completamente sicura dal punto di vista della salute.

Al tempo stesso è in grado di penetrare materiali che sarebbero opachi alla luce, come carta, plastica e altri. Per questo si possono prevedere applicazioni legate ai controlli di sicurezza, come la rivelazione di esplosivi e agenti bio-chimici, o, in ambiti bio-medicali, alla diagnostica del Dna, ai controlli di qualità non distruttivi nei processi farmaceutici, o ancora al monitoraggio di processi industriali».

fonte "La Gazzetta del Mezzogiorno"

Giuseppe D'Armento

giovedì 20 settembre 2012

I "PORCI" IN MASCHERA DEL PDL



CERTO CHE TAJANI (RECENTEMENTE INVITATO AD UNA TAVOLA ROTONDA A NOVA SIRI DAL SEN. COSIMO LATRONICO) HA ALLEVATO UN POLITICO DI SICURO SPESSORE : IL CONSIGLIERE PDL DEL LAZIO CARLO DE ROMANIS, SUO ASSISTENTE A STRASBURGO FINO AL 2010. PECCATO CHE TAJANI NON L'ABBIA PORTATO CON SE A NOVA SIRI , AVREMMO POTUTO APPRENDERE TANTO SU COME ORGANIZZARE FESTE E CARTELLONI ESTIVI;  STAVO GUARDANDO LE FOTO SUI FESTINI PETRONIANI ORGANIZZATI A ROMA COI SOLDI DEL PARTITO (50.000 EURO PER LA RICOSTRUZIONE DI UN ANTICO LUPERCALE DA SUBURRA REALIZZATO NEGLI STUDIOS DI CINECITTA' ), VEDO POI IL CONSIGLIERE DE ROMANIS AL FORO ITALICO VESTITO DA ULISSE, AFFIANCO ALLA POLVERINI, CIRCONDATO DA  "ANCELLE" SEMINUDE E DISCINTE VESTALI. VEDO POI   GIARE COLME DI ALCOOL, POLITICI VESTITI DA MAIALI . POSSIBILE CHE NON ABBIANO INVITATO ANCHE  LA MINETTI E LELE MORA? QUESTO QUANTO TRAPELA DALLE DICHIARAZIONI DI FIORITO (LUI SULLA MASCHERA, PER LO MENO, HA RISPARMIATO).
UN PDL CHE SEMBRA SEMPRE PIU' UN PARTITO DA LUPERCALI  E NON UN PARTITO DELLA NAZIONE; UN PARTITO IN CUI HO CREDUTO E CHE VEDO , PURTOPPO, INFARCITO DI LADRI,  DI PORCI (VERI) E DI MIGNOTTE. CHISSA' COME FINIRA', IO CREDO DI AVER DATO FIN TROPPO IN LAVORO E SACRIFICIO A UN SIFFATTO SISTEMA. UN SISTEMA SCHIFOSO CHE CHIEDE ALLA GENTE SACRIFICIO E AUSTERITA', MENTRE PRATICA LADROCINIO E SPERPERO , PERFINO DI CATTIVO GUSTO.


                                       



(De Romanis)
                                                                  (Fiorito)



 Giuseppe D'Armento (PDL) cons.com. indipendente di Nova Siri

martedì 4 settembre 2012

AMMINISTRAZIONE DI NOVA SIRI: ELETTROENCEFALOGRAMMA PIATTO

 


 

Leggo che il Sindaco ha “ricompattato” la maggioranza e “premiato i fedeli” , che ora "rilancia". Leggo che ha conferito l’incarico alla cultura al Presidente del Consiglio. Fermo restando il mio apprezzamento per le certe abilità di Antonio Melidoro, è evidente , però, che il gruppo di maggioranza , cosi drasticamente assottigliato, palesa una disponibilità di risorse umane e competenze talmente esigua da indurre il Sindaco a conferire una delega assessorile perfino al Presidente del Consiglio, cosa che, se non in conflitto istituzionale, è certamente desueta, un fatto che non credo sia possibile osservare in altre amministrazioni comunali credibili e rappresentative del volere del popolo. Il dato lampante e’, invece, che le deleghe di governo siano , con Santarcangelo, delle semplici patacche da giovani marmotte da esibire al pubblico: ho sempre sostenuto che non sia mai stata data agli assessori la possibilità di seguire in modo concreto e in piena autorevolezza decisionale le proprie deleghe : non è un caso che lo stesso Toscani, infatti, circa un anno fa scrisse sul Quotidiano : “Nel lavoro programmatico è triste riscontrare l’assenza di un metodo di lavoro partecipativo e le decisioni di governo del territorio non vengono discusse nei modi e nei tempi opportuni con tutti i consiglieri, alcuni dei quali me compreso, sicuramente sono coscienti di avere scarso o nullo peso decisionale ed amministrativo Nel lavoro programmatico è triste riscontrare l’assenza di un metodo di lavoro partecipativo e le decisioni di governo del territorio non vengono discusse nei modi e nei tempi opportuni con tutti i consiglieri, alcuni dei quali me compreso, sicuramente sono coscienti di avere scarso o nullo peso decisionale ed amministrativo[…].Nel lavoro programmatico è triste riscontrare l’assenza di un metodo di lavoro partecipativo e le decisioni di governo del territorio non vengono discusse nei modi e nei tempi opportuni con tutti i consiglieri, alcuni dei quali me compreso, sicuramente sono coscienti di avere scarso o nullo peso decisionale ed amministrativo[…].Nel lavoro programmatico è triste riscontrare l’assenza di un metodo di lavoro partecipativo e le decisioni di governo del territorio non vengono discusse nei modi e nei tempi opportuni con tutti i consiglieri, alcuni dei quali me compreso, sicuramente sono coscienti di avere scarso o nullo peso decisionale ed amministrativo[…].Nel lavoro programmatico è triste riscontrare l’assenza di un metodo di lavoro partecipativo e le decisioni di governo del territorio non vengono discusse nei modi e nei tempi opportuni con tutti i consiglieri, alcuni dei quali me compreso, sicuramente sono coscienti di avere scarso o nullo peso decisionale ed amministrativo[…].Nel lavoro programmatico è triste riscontrare l’assenza di un metodo di lavoro partecipativo e le decisioni di governo del territorio non vengono discusse nei modi e nei tempi opportuni con tutti i consiglieri, alcuni dei quali me compreso, sicuramente sono coscienti di avere scarso o nullo peso decisionale ed amministrativoNel lavoro programmatico è triste riscontrare l’assenza di un metodo di lavoro partecipativo e le decisioni di governo del territorio non vengono discusse nei modi e nei tempi opportuni con tutti i consiglieri, alcuni dei quali me compreso, sicuramente sono coscienti di avere scarso o nullo peso decisionale ed amministrativoNel lavoro programmatico è triste riscontrare l’assenza di un metodo di lavoro partecipativo e le decisioni di governo del territorio non vengono discusse nei modi e nei tempi opportuni con tutti i consiglieri, alcuni dei quali me compreso, sicuramente sono coscienti di avere scarso o nullo peso decisionale ed amministrativo “ .

Lo stesso Toscani non può essere definito un “fedele premiato”, considerando che fu artefice di un gruppo di frizione interna (il fattore “T”), deliberatamente costituito, per sua stessa ammissione, al fine di scompaginare l’assetto di governo, aprendo una fase di grave stallo politico e amministrativo ai danni della collettività; per di più , a mezzo stampa, annunciò univoche dimissioni da delegato alla Manutenzione, dimissioni che rassegnò ufficialmente per poi riprendersi, a breve giro di lancette, la delega. Figuriamoci poi, se la “ricompattazione” ha richiesto addirittura la stesura di un documento firmato, a mo’ di tragicomico giuramento di Pontida in salsa nostrana, quale grande fiducia e coesione viga all’interno del gruppo.

Le parole del Sindaco vanno veramente “a briglia sciolta” ; nei fatti egli tradisce già il popolo che lo ha eletto poichè il suo mandato non ha più il sostegno cittadino, espressosi attraverso le preferenze ai consiglieri: con me, Laddomata e Pancaro, vengono meno circa 500 voti alla forza elettorale che lo ha sostenuto, quindi , se non lo statuto, il buon senso e l’etica pubblica imporrebbero dimissioni immediate.

Ma lui non molla e “rilancia” ma rilancia cosa? Invece di spiegare ai contribuenti a cosa servono ben 8 operatori di Polizia Locale in autunno, rilancia fumo negli occhi ai cittadini con dei “faremo” ormai fuori luogo : la fase istruttoria e programmatica di una maggioranza al governo dovrebbe durare un paio d’anni e, dopo la semina, si dovrebbe assistere ad un raccolto, ma raccolto non c’è stato e i cittadini tutti sono coscienti di una carestia che dura da ben 8 anni e passa. Fuori tempo massimo. Cosa vorrebbe ormai fare in un anno e mezzo? Miracoli?..Ne dubito. La gente novasirese e’ nauseata da questo lunghissimo sonno interrotto solo da estemporanee sortite sulla stampa per rinnovare false promesse condite di ottimismo visionario.

L’ elettroencefalogramma dell’Amministrazione cittadina, con buona pace delle Autorità  politiche che l’hanno sostenuta sui palchi (e ora si accingono a celebrare una Festa? ), e’ormai piatto e l’agonia la pagano i cittadini. Il Sindaco pero’ "rilancia” ma non si e’ accorto che l’ultimo tavolo sta chiudendo, le luci si spengono , le fiches sono finite. E poi Nova Siri non e’un tavolo verde su cui fare “rilanci”, l’impegno politico non e’ un’ amena partita a carte, le sorti della nostra comunità non sono certo una “posta” di gioco disponibile. L’unica mossa ragionevole e’ l’abbandono del campo per inferiorità manifesta: è ora di “gettare la spugna” e rimettere il mandato nelle mani del popolo sovrano.

Giuseppe D’Armento (PDL) cons. com. indipendente di Nova Siri

mercoledì 29 agosto 2012

UN PDL IN MANO AGLI ASINI

Qui di seguito le sacrosante osservazioni di Gianni Rosa sulle improvvide e asinine esternazioni di Formigoni e della Gelmini al Meeting di Comunione e Liberazione: autolesionismo partitico e discriminazione del Meridione d'Italia. Un partito che riconosco sempre meno come mio.

Il Popolo della Libertà ha riunito in una casa i moderati italiani, in continuità all’azione politica del Presidente Berlusconi dalla discesa in campo nel 1994. Vado indietro negli anni, perchè la nascita della coalizione del centrodestra ebbe il merito, oltre alla nascita del bipolarismo, di fondere omogeneamente le istanze liberali, di destra moderata e cattoliche dell’intera Italia ed allo stesso tempo di stroncare le pretese secessioniste della prima Lega Lombarda e di un “revanchismo padano” che non deve esiste proponendo invece politiche di autonomie e federaliste.
Pertanto, non comprendo le dichiarazioni del Presidente della Lombardia Formigoni, che dal palco del Meeting di Rimini auspica la costituzione di una Macroregione del Nord, quale unica panacea per risolvere la crisi italiana o meglio delle aziende ed economia del nord, dimenticando forse che senza i mercati del Sud le imprese settentrionali fallirebbero.
Non comprendo neanche l’ex Ministro Gelmini che si è lasciata andare in dichiarazioni alquanto discutibili del tipo :“Dal Nord dipende la capacità del Paese di reggere. Anche il Sud ne trae beneficio” o "Non c’è Italia senza Nord" che trovo disdicevoli per chi ha ricoperto il ruolo di Ministro della Repubblica Italiana ed anche inopportune da parte di chi attualmente è coordinatore lombardo del Pdl.
Il Pdl è il partito dell’inclusione e non dell’esclusione, composto da italiani del Nord, del Centro, del Sud e delle isole, dove esiste un confronto di idee, con un programma che guarda all’Italia e non a singole realtà locali e sopratutto da grande partito nazionale deve stroncare ogni tentativo di localismo egoistico ed esasperato.
Il segretario Alfano
ha l’onore e l’onere di dirigere un partito nazionale, che tra l’altro deve anche agli elettori del Sud e delle isole i suoi successi elettorali, pertanto è auspicabile un suo intervento che corregga le infelici dichiarazioni di Formigoni e della Gelmini. Le affermazioni dei due politici lombardi, da attribuire sicuramente all’avvicinarsi delle competizioni elettorali, sono anche errate e superficiali nelle analisi.
Il rilancio economico dell’Italia può avvenire solo con l’ottima politica e solo con una vera valorizzazione del Mezzogiorno di Italia. Il federalismo egoistico della Lega Lombarda e di chi anche nel Pdl crede di prenderne l’eredità è errato e fallimentare poiché parte dall’illusione che l’apparato produttivo del settentrione sta bene. I dati dicono ben altro: il divario del Nord Italia con la Germania e Francia e circa del 20% .
Invece a differenza di quanto sostengono i due dirigenti del Pdl, l’Italia non può fare a meno del Mezzogiorno ed il rilancio nazionale avverrà solo se il Sud inizia a crescere avendone le potenzialità di diventare il traino ad una ripresa produttiva, più difficile da avere nel sistema settentrionale ormai saturo. Insomma, da uomini e da politici meridionali iniziamo a sfatare lo stereotipo del Sud sprecone e palla al piede e iniziamo a pensare a nuove politiche economiche, perchè in questi nuovi scenari lo stesso Mediterraneo è ritornato importante negli scambi internazionali.
Sia chiaro che una politica “filonordista” e non “filo Italia” può solo giovare ad un certo grande capitale settentrionale che troppi stanno corteggiando politicamente e che lo stesso Monti si guarda bene dall’intaccarne gli interessi costituiti. La teoria del Sud senza speranza parte da queste oligarchie finanziarie e spesso anche poco produttive.
Il Popolo della Libertà è nato invece per “Il Buon Governo della Nazione”, in una visione unitaria, moderna ed europea.

Potenza 29/08/2012

Gianni Rosa
Vice Coord. Regionale Vicario Pdl
GIUSEPPE D'ARMENTO
 

venerdì 17 agosto 2012

Nova Siri : il denaro pubblico non va speso male


Vedo pubblicato in data 13/08/12 sul Sito Istituzionale del Comune di Nova Siri un avviso per l’assunzione a tempo determinato di 8 operatori di Polizia Locale , un provvedimento che fa seguito a delibera approvata dal Sindaco e dagli Assessori in Giunta Municipale il 07/08/12. Anche negli anni passati si era sempre provveduto, e reputo sia stato giusto farlo, al reclutamento di un’aliquota di personale ausiliario che ha efficientemente affiancato il personale in organico per far fronte alle numerose problematiche connesse con l’intenso afflusso turistico estivo.

Quest’anno pero le condizioni sono cambiate: il Sindaco intende assumere in forza ben 8 unita’ da impiegare in un periodo che non e’ quello estivo, ma autunnale , cioe’un periodo in cui le condizioni del traffico e le esigenze di controllo del territorio non sono tali da giustificare un tale ampliamento di organico. Si puo’ facilmente comprendere la ragione per cui la dotazione in risorse umane non sia stata effettuata in concomitanza con la stagione estiva : le dinamiche governative nazionali in tema di Spending Review e di redigende normative di austerity finanziaria hanno imposto agli Enti Locali di vagliare con ritardo il Bilancio di previsione dell’anno corrente , impedendo di fatto, a causa della opportuna e continua rivalutazione delle poste contabili dell’Ente, l’adozione del provvedimento in oggetto nei tempi che sarebbero stati piu’ consoni.

Questo non e’ contestabile al Sindaco , ma è contestabile, invece, la sua volonta’ di assumere comunque la stessa quota di personale impegnando una posta di circa 60.000 euro. A meno che non sussistano precise e urgenti esigenze che lo richiedano (esigenze che a me, come a tanti Novasiresi, non risultano), è impensabile arruolare ben 8 operatori. I soldi pubblici vanno gestiti oculatamente e in modo mirato : e’ vero che i pochi operatori di Polizia Locale a tempo indeterminato sono stati, in estate, “spremuti come limoni” e non hanno goduto ferie, ragion per cui e’ giusto reclutare un po’ di personale a tempo determinato , ma 8 unita’ mi sembrano francamente eccessive; sarebbe piu’ ragionevole e piu’ utile alla comunita’ novasirese assumere 4 unita’ e utilizzare il resto dell’investimento finanziario (circa 30.000 euro) in opere connesse al miglioramento della circolazione stradale ( ripianamento di buche, bitumazione di strade, riparazione dei marciapiedi etc..) di cui Nova Siri ha tanto bisogno.

In tempo di vacche magre spendere 60.000 euro per assumere personale in esubero sarebbe un’operazione di becero e demagogico assistenzialismo da Prima Repubblica, ipotesi a cui non voglio credere; voglio credere piu’ ad una “svista”, a una di quelle “sviste” a cui ormai siamo stati abituati dall’Amministrazione Santarcangelo, torpida e disattenta, avvezza ad “andare avanti alla giornata”, come scrissi gia’ in passato.

 Mi auguro che il Sindaco possa rimediare a questa “svista” intervenendo con immediatezza e rimodulando il bando, prevenendo anche un eventuale bacchettata della Corte dei Conti : se l’assunzione di un “alta” quota di personale in “bassa “ stagione andasse ad effetto, l’organo di controllo suddetto potrebbe determinarsi addirittura nella configurazione di un danno erariale .


Dr. Giuseppe D'Armento (PDL) cons. com. indipendente

martedì 17 luglio 2012

IL CONS. REGIONALE MARIO VENEZIA: UNO CHE PARLA CHIARO

l nostro partito nasce da un’idea di Berlusconi, lanciata dal pretellino di un’auto, a seguito della fusione, a freddo, dei due partiti maggiori, Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Si celebrò il congresso fondativo, al quale non partecipai, e subito si diede un minimo di organizzazione commissariando tutto il partito ad ogni livello, nazionale, regionale, provinciale e cittadino. Purtroppo, dopo neanche un anno, Fini fece la sua scissione, io dico personale, togliendo forza al governo che, indebolito politicamente e profondamente incrinato dalla crisi economico-finanziaria e da tante autentiche sciocchezze commesse dai suoi rappresentanti, nel volgere di pochi mesi cadde per le dimissioni del Premier. Da quel momento ha avuto inizio il crollo verticale del PDL in termini di consensi, di immagine e di sondaggi, gli stessi che, secondo alcuni dei nostri, oggi non hanno nessun valore quando per anni, invece, hanno costituito la cassa di risonanza utile per i successi elettorali del partito. All’inizio dell’anno si sono svolti i congressi provinciali dopo una straordinaria campagna di tesseramento che ha consentito di raggiungere l’insperabile numero di un milione e duecentomila iscritti compreso le tessere false. Dopo i congressi, l’oblio; il partito è fermo. I parlamentari, i nominati, dopo un lungo torpore si sono svegliati e, da poco, hanno iniziato ad agitarsi con l’unico obiettivo di aggiudicarsi la benevolenza del potente romano per la rinomina a deputato o senatore. Non si illudano i tanti fans della preferenza, la legge elettorale, il porcellum, non cambierà e se ci sarà qualche modifica non sarà radicale ma, sicuramente, ai leader dei partiti, sarà consentito garantirsi una quota di amici, stretti, in Parlamento. Il quadro politico nazionale, all’insegna della totale confusione e del caos assoluto, imporrà che le cose restino così come sono o al massimo subiranno modeste modifiche per accontentare il popolo e tentare di arginare i grillini. E in tutto questo guazzabuglio il PDL, in attesa di cambiare nome e nient’altro, continuerà a perdere consensi e credibilità.
In Basilicata, orfano di padre da tanto tempo, il partito vive un momento di drammatica crisi che si manifesta con i tanti focolai di malcontento in varie zone della regione e dall’evidente nervosismo che cresce tra gli iscritti e simpatizzanti, da troppo tempo in attesa di una traccia, di un segnale, di uno straccio di proposta politica che tarda ad arrivare.
Comprendo i tentativi di Mariano Pici e Cosimo Latronico di gettare acqua sul fuoco ma o si decide di spegnerlo nella maniera più drastica possibile o quello che cova sotto la cenere darà luogo ad una autentica esplosione che farà implodere quello che resta del partito.
Cosa voglio dire. È fondamentale, urgente che il Partito affronti, di petto, le diatribe presenti sul territorio e cerchi di risolvere tutti i problemi interni prima di ripartire con una proposta politica chiara, definita, forte ed autorevole.
Va, a mio avviso, definitivamente superata la divisione interna fra ex An ed ex Forzisti che ancora persiste ed è devastante per la vita stessa del partito. Va ricercato un punto di incontro fra le varie anime, chiarite alcune questioni fondamentali quali il tipo di opposizione al centro sinistra, superati i vecchi schemi, abolita la logica che permette di imporre l’amico nei ruoli di dirigenza anche in assenza di consenso elettorale, va data priorità alla meritocrazia. Pochi ma improrogabili punti che dovevano essere appianati e chiariti in concomitanza dei congressi.
Quello che sta accadendo tra Nova Siri e Scanzano è emblematico di un malessere che non deve essere, almeno al nostro interno, sottaciuto. Conosco molto bene D’Armento e ne riconosco il valore, il peso elettorale, l’entusiasmo, la voglia di fare per il bene della sua comunità, conosco altrettanto bene Ripoli che, rispetto a Giuseppe, ha una responsabilità in più, quella di essere componente il,direttivo provinciale, ruolo che, a mio avviso, in particolari occasioni impone la consegna del silenzio, per il bene del Partito.
Sappiamo tutti che un partito è un insieme di persone, di teste, di esperienze tutte diverse ma unite dal comune riconoscimento in valori fondanti, ed è su quei valori che va cercata la sintesi e la soluzione dei problemi. D’Armento è un mio amico e ne sono orgoglioso ma non fa parte di alcun esecutivo.
Caro Cosimo, in qualità di tuo vicario, dalle pagine del sito ufficiale del partito mi permetto di dirti: è ora di mettere tutto in chiaro.

lunedì 16 luglio 2012

L'ESERCITO RICOMPENSA IL SACRIFICIO, LA DEDIZIONE E LA PROFESSIONALITA'....LA POLITICA?

SONO STATO INSIGNITO DI UN IMPORTANTE RICONOSCIMENTO NEL MONDO MILITARE.


IN POLITICA, UN MONDO CHE MI APPASSIONA ARDENTEMENTE,  PURTROPPO SPESSO NON E' COSI : L'ONESTA', L' IMPEGNO A FAVORE DELLA COMUNITA',  LA COMPETENZA SONO DOTI CHE SOVENTE DANNO FASTIDIO A TANTI "POLITICANTI" CHE AMANO SOLO IL PROPRIO PORTAFOGLI E NON LA PROPRIA GENTE. COSTORO VIVONO NELL'ABOMINIO PIU' BIECO, VENDENDO ILLUSIONI, PROPALANDO IL FALSO, CONSIDERANDO IL PROSSIMO NON COME UN FINE, MA COME UNO STRUMENTO. PURTROPPO NE CONOSCO TANTI.

mercoledì 20 giugno 2012

Ripoli in politica è un uomo solo: si dimetta

Il suo , sig. Ripoli, è un gioco davvero  scorretto e lei, che in politica , lo dicono i numeri,  è un due di picche che si crede asso di cuori, non meriterebbe nemmeno risposta, ma mi vedo , purtroppo, attaccato sul piano personale .

Da quest’ultimo suo intervento emerge con chiarezza  che a lei, incapace di sostenere dialetticamente un dibattito, cosa che per un avvocato dovrebbe essere  normalita’, non resta nulla di meglio che prodursi in attacchi alla persona colmi di inconsulto livore.

 Il suo secondo ,ancor più infelice, intervento sulla stampa, è oltraggioso e zeppo di menzogne;capisco chiaramente il perché della sua vita politica cosi “giovane” eppur cosi“piena di vuoto “ : la gente, soprattutto quella della sua comunità, evidentemente non fatica a cogliere la  perfidia che trasuda dalla maschera di buono che lei vuole ostentare.

Vede caro Ripoli, io mi guadagno la ”polpa” col mio lavoro e non ho bisogno, come tanti, di rosicchiare l’ “osso” degli incarichi e delle prebende ottenute disonestamente attraverso la politica (a proposito voglio chiederle:  lei ha mai ottenuto , in tempi non lontani, incarichi giuridici da pubbliche amministrazioni....?) .

Non le sfuggirà , da padre e marito premuroso quale certamente è, che è duro oggigiorno  portare avanti una famiglia per cui non capisco il perché lei si dolga della mia attività’ professionale.  Il fatto di essere un assessore che ha un lavoro è, anzi, una maggior garanzia di affidabilità per i cittadini, perché sono stato libero di agire per il bene comune, senza subire pressioni nè cedere a  compromessi, ma non mi stupisco che lei possa stentare ad afferrare questi concetti.

A Nova Siri il sottoscritto, uno dei più suffragati alle urne, (non siedo come lei in consiglio solo perché capolista perdente) ,  ha portato avanti con grande sacrificio la propria azione amministrativa , ottenendo documentabili risultati e ne è provauna comunicazione , che ancora conservo, redatta prima che emergessero divergenze, in cui il Sindaco di Nova Siri espresse vivo compiacimento per ilmio operato di governo. Per quanto riguarda la “colla” alla poltrona invece lei ignora che D’Armento , nel 2011 ,con spirito di corpo, per tenere coesa la maggioranza allorché si delineò un gruppo di opposizione interna,cedette spontaneamente la carica di assessore e la relativa indennità, pur conservando le deleghe, con il plauso spontaneo del deputato europeo del PDL Sergio Paolo Silvestris, venuto casualmente a conoscenza del fatto.

Questi , Ripoli, sono tutti fatti documentabili ma,  come vede,  lei ignora tante, troppe cose, eppure continua a propalare menzogne e ad inveire in modo scomposto.

Se le sue considerazioni suscitano solo ilari e fugaci  commenti da bar, mentre le mie  sono state persino pubblicate sul Sito Ufficiale del PDL Regionale (pdlbasilicata.it) un motivo ci sara':  sono ben argomentate e interpretano un malessere diffuso in gran parte del popolo di centrodestra, un malessere chesolo uno chi vive su Marte non percepisce; mi dica, lei che sta sul territorio,li legge i giornali ? Ha letto il recente intervento di Gianni Rosa in merito aViceconte?  Evidentemente no.

 Non ho disprezzato igiovani componenti della sua lista ma ho criticato solo lei: Il rinnovamento di“cuori” di cui parla è reale solo quando parte spontaneamente dalla base ma lei, caro Ripoli, proviene dalla base?

Non sembrerebbe ... la piazza di Scanzano vocifera che lei sia stato sempre calato dall’alto come un piombo dal Re Pescatore contro il volere popolare ; è noto che quando Casulli doveva legittimamente divenire il segretario della sezione PDL di Scanzano lei , su richiesta di Altieri, a cui dovrebbe esser grato, fu “calato”  nell'incarico dal solito  Deus ex machina  che, nell’occasione, andò ai ferri corti con il coordinatore di partito avv. Labriola. Sembra, ancora, che quando si dovette scegliere il capolista alle scorse elezioni  lei si impose di pugno in quanto segretario cittadino, creando una insanabile frattura con la lista “Progetto Scanzano”. E’di dominio pubblico la sua promessa che , dopo le elezioni, si sarebbe dimesso da segretario di sezione ma tuttora non l’ha fatto ( e poi sarei io incollato alla poltrona!?). Chi fa sia il capogruppo consiliare sia il segretario cittadino , accentrando tutto a se, evidentemente disprezza e considera incapaci gli altri uomini di partito di Scanzano. Ecco la spiegazione dei suoi disastri elettorali.

Tutto ciò  dipinge a chiare tinte l’immagine di un aspirante tirannello di borgata, in quanto tale abbandonato da tutti, perfino dai giovani che erano in lista con lei e di cui fa menzione (come biasimarli? pare che la sezione del PDL di Scanzano sia ormai frequentata solo da 3persone: lei, un suo consigliere e un suo fedelissimo che ambisce ad essere segretario di sezione).

Chi è causa dei propri mali pianga se stesso, invece lei, nella sua candida arroganza, si permette addirittura di “sferzare” chi non la sostenne alle elezioni? Questo la dice tutta sul suo coraggio da Don Abbondio: chi ha l’animo di un leader  non può  scaricare le proprie responsabilità  sui militanti :addossare ai sostenitori del partito la propria disfatta  è davvero  eticamente inqualificabile :se avesse un minimo di buon senso, caro Ripoli, farebbe bene a dimettersi  da Dirigente provinciale del PDL e farebbero bene gli altri Dirigenti di partito a prendere atto della sua disdicevole condotta.

Come può  lei ergersi a innovatore e condottiero  di un partito se il suo atteggiamento è quello del più pavido  soldatino  imboscato nelle retrovie?

Spero che questa penosa kermesse di comunicati stampa, che lei, Ripoli, ha voluto alimentare entrando di forza in questioni che non le competono, sia finalmente al termine e le auguro di trovare la giusta serenita' d'animo che possa farle coltivare al meglio la sua professionalita'.

Dr. Giuseppe D'Armento ,consigliere comunale indipendente di Nova Siri

il "Dirigente" Ripoli: una politica a tarallucci e vino

Felice sia chi è  giovane e chi da giovane vive, recita un vecchio adagio, porgo quindi vivi complimenti al sig. Ripoli sedicente giovane , posizionato nel direttivo provinciale del PDL  in fiero riconoscimento alla sua recente performance elettorale che ha fatto ridere l’intero Metapontino . A 44 anni non si è giovani (probabilmente  per i domini del PDL materano nel loro modo elastico-consociativistico di concepire la politica lo è) ; giovane può definirsi Giorgio Santoriello che al recentecongresso ha posto i suoi legittimi quesiti ottenendo come risposta la più sorda indifferenza. Questo è un dato inconfutabile.

Sfugge al Ripoli che il sottoscritto ha una militanza nel PDL più lunga della sua (ho partecipato al Congresso Fondativo) e l’esperienza amministrativa (cosa che lui non può vantare) mi legittima nell’esprimere con chiarezza le mie opinioni.

Ma di cosa parla Ripoli? Le risposte alle sue insinuanti illazioni  stanno nella stessa retorica ammuffita e scontata in cui sembra esaltarsi , nella sua dialettica polverosa  che non può convincere nessuno  così come non ha convinto nessuno quando alle elezioni comunali di Scanzano la sua lista ottenne un risultato a dir poco disastroso,qualificandosi terza su tre, bocciata e ridicolizzata.

Ripoli dice di non conoscere né me né le motivazioni che mi hanno spinto alla critica,tuttavia alcuni passaggi del suo intervento denotano il contrario;  quindi le ipotesi sono due: la prima è che in realtà conosca il mio profilo politico ed in questo caso sarebbe un vero bugiardo, un principe della “mendacio”; la seconda ipotesi è  che non conosca davvero il mio profilo politico e che qualcun altro (che non vuole esporsi) parli per bocca sua : in tale caso sarebbe l’ennesimo burattino manovrato dal solito Mangiafuoco…

La mia storia politica, caro dirigente del PDL, parla chiaro e parla di coerenza: parla di un uomo che si e' sempre messo al servizio dei cittadini e ha sempre rispettato il partito, anzi, proprio la forza dell’ onestà che mi ha sempre distinto  mi ha portato al contrasto con chi onesto e sincero non è stato nei miei confronti.

Circa un anno fa io fui artefice di una dura reprimenda nei confronti dell’ASM (a causadi banali disservizi furono sospese le vaccinazioni dei bambini novasiresi) ; fu una denuncia talmente importante da indurre i consiglieri regionali del PDL Rosa,Venezia e Pici a chiedere per iscritto a De Filippo l’immediata rimozione dall’incarico dell'allora  Direttore Generale . La mia istanza fu paradossalmente avversata dal Sindaco (Dirigente ASM) , che io reputai in conflitto di interessi, e produsse la lacerazione che ha portato alla mia estromissione dall’ apparato amministrativo. Cosa altro non feci se non agire negli interessi della comunità che rappresento? Fu una mia colpa agire in sintonia alla linea di opposizione del PDL , attaccando un Ente governato dal PD? Ebbene si, fu una colpa agli occhi del PDL inciuciato e consociato delle “colombe” , a quel PDL che lei degnamente si premura di rappresentare.

Perché la mia opposizione, condivisa in pieno da ben tre consiglieri regionali del PDL, è stata cestinata degli esponenti del PDL a me più vicini, i quali, novelli Ponzio Pilato hanno assistito senza batter ciglio alla mia estromissione? Evidentemente,quindi, c’è un altro PDL molto diverso da quello di Rosa, Venezia e Pici.

Meglio sostenere il Sindaco e affossare D’Armento. Questione di numeri. Questione di consensi e colla per la poltrona. Questione di feeling … una mente pensante con un’indole pugnace, non certo uno dei tanti spaventapasseri disposti a ogni compromesso pur di raccattare una briciola, può essere molto pericolosa perché non funzionale ai propri personali disegni. Con la revoca delle deleghe amministrative,invece, viene tolta a D’Armento la possibilità di usufruire dei permessi per incarico istituzionale che sfruttava per essere presente sul territorio… bene…il gioco è fatto! Via le deleghe , via il “rompiscatole” D’Armento in esilio forzato!

Questi sonoi fatti,  Ripoli, e lei avrebbe fatto meglio ad astenersi dall’elugubrare su questioni che non le competono.

Non comprendo , inoltre,  il suo risentimento; cos’altro ho fatto se non rivendicare a livello locale ciò che Schifani ha detto a piena voce a livello nazionale: abbandoni il PDL le roccaforti delle lobbies e i privilegi dorati, torni tra la gente per risolvere i problemi della gente. Problemi che in Basilicata sono scottanti e deprimono la vita civile, come la mancanza di lavoro e la deficitaria dotazione infrastrutturale, problemi che non si risolvono , come giustamente ha opposto Gianni Rosa, con la riconferma del Bonus Idrocarburi.Fumo negli occhi.

Mi dica, ha forse lei scritto anche una lettera di replica a Schifani?

E’ un altro il centro-destra che la gente vuole , un partito dal sentimento popolare cheabbracci la propria gente come ha fatto Rocco Leone, il quale non mi risulta abbia issato, ai comizi, bandiere del PDL cosi come non mi risulta sia stato affiancato sui palchi , nella fase di ballottaggio, dai vertici pidiellini.

Se cosi avesse fatto , rispondendo alle strategie delle malebolge di partito, il risultato sarebbe stato lo stesso di Pisticci e della “sua” Scanzano : un fragoroso tonfo; ma così non è stato perché Leone ha capito come rigenerare davvero il centrodestra:  affidandosi ai giovani, quelli veri e gagliardi del gruppo “Trenta”, cuore pulsante e unica vera fucina di possibile rinnovamento. Un rinnovamento che lei, Ripoli,  Carneade della politica , eppure gia' maestro di disfatte e paladino di un modo troppo vecchio di far politica,  non può proprio rappresentare.

Come vede la mia non è una critica sterile ma costruttiva perché si conclude in una proposta e in un augurio affidato ai giovani , quindi su una cosa concordo con lei:neanche a me piacciono i gufi ma ancor meno mi piacciono i pappagalli ammaestrati. E' ora di cambiare : o si cambia o si è destinati a sparire.

 



sabato 9 giugno 2012

IL PDL LUCANO VA RINNOVATO




Intervengo a margine del commento , pubblicato ieri sul Quotidiano della Basilicata, di Giorgio Santoriello in merito alla situazione del PDL materano, un PDL che sembra del tutto sordo all'accorato appello del Presidente Napolitano affinchè la politica deleghi ai giovani un 'incisiva azione di rinnovamento   in un panorama politico-partitico oggi desolato e a corto di idee , sia a livello nazionale che locale.
 I dinosauri si sono estinti da un pezzo ma in Basilicata ancora scorrazzano , avvinghiati al totem dell'autoreferenzialita, affamati di consenso personale, padroni del territorio ma lontanissimi dalle istanze della societa'.
Non costituiscono un episodio spurio le dimissioni dell'assessore di Grassano, a cui esprimo la mia solidarieta'. E' un episodio spurio, invece, poichè lontanissimo dall'essere un'affermazione del PDL, la vittoria elettorale del dr. Rocco Leone, Sindaco di Policoro.
Non e' una vittoria del PDL ma la vittoria personale di un uomo che ha fatto della tenacia, della coerenza , della lealta' , dell'impegno civile le ali che gli hanno permesso il decollo, con la vigorosa spinta di giovani validissimi che Rocco ha saputo attrarre a se con la forza che puo' avere solo chi ha alle spalle una storia di slancio ideale ma anche di concretezza, non certo una storia di ormai nauseanti slogan come "stare uniti a tutti i costi" o "stare sul pezzo".
Stare uniti su cosa e soprattutto in cosa ? Nel PDL dei "falchi" o in quello delle "colombe" ? Nel PDL che fa strenua opposizione in Regione o in  quello ecumen-liturgico e inciuciato che Giorgio Santoriello definisce , a ragion veduta, funereo?
Un PDL materano, quello di oggi, lontano dalla comunita' , torpido e indifferente alle istanze della base e dei militanti impegnati in periferia; un PDL che non fa analisi del voto, che non fa lavoro di scandaglio ne' di autocoscienza, un PDL indisponibile al confronto con le nuove leve ( lo testimonia la mancata risposta alle domande che ha posto Santoriello in seno al Congresso). Non e' questo il centro destra che puo' ambire a risollevare le sorti di un territorio e a costruire il benessere di una comunita'. 
Non e' questo il centro-destra che la gente vuole.
Abbandoni l'elettorato di centro-destra il proselitismo vacuo di chi il centro-destra ha affossato , di chi sembra avere come molla propulsiva all'azione politica soprattutto l'aggiunta di altra "colla " al sedile della propria poltrona.  Risorga il centro-destra materano dalle ceneri di oggi affidandosi, per il futuro, alla buona volonta' dei giovani e all'impegno di chi i giovani li ascolta veramente. Risorga il centro-destra dal carisma e dalla serieta' di Rocco Leone, dalla competenza e dalla sensibilita' di Leonardo Giordano , dalla volonta' innovativa di Mario Venezia.
                      Il consigliere comunale di Nova Siri dr. Giuseppe D'Armento

domenica 6 maggio 2012

POLITICI SANGUISUGHE: I NOMI DEI SENATORI CHE HANNO VOTATO A FAVORE DELLE PENSIONI D'ORO, MENTRE IN ITALIA LA GENTE DISPERATA CONTINUA A SUICIDARSI

UN 'INTESA BIPARTISAN PER DIFENDERE QUELLO CHE STA VERAMENTE A CUORE A QUESTA GENTE: MANTENERE I PROPRI PRIVILEGI , MENTRE L'ITALIA E' AFFAMATA E IL NUMERO DI DISPERATI CHE SI SUICIDANO CRESCE VERTIGINOSAMENTE
Cliccate sul seguente link e troverete tutti i nomi di questi gloriosi rappresentanti del popolo italiano:
elenco dei politici che hanno votato PRO PENSIONI D'ORO


lunedì 9 aprile 2012

I CITTADINI LUCANI NON HANNO IL PANE, MA LA TORTA PER I POLITICI C'E' SEMPRE

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 CONCORDO CON GRAN PARTE DELLE OSSERVAZIONI FATTE DA MAIDA.
SI TENGONO FORZATAMENTE IN VITA ENTI DI SOTTOGOVERNO INUTILI E MORENTI , INEFFICACI PER LA CRESCITA DEL TERRITORIO, UTILI SOLO A RIMPINGUARE LE TASCHE DI UNA CLASSE POLITICA SEMPRE PIU' VAMPIRESCA, PIU' LONTANA DALLA REALTA' DI UNA VITA SEMPRE PIU' SACRIFICATA CHE CONDUCONO I CITTADINI ITALIANI E LUCANI IN PARTICOLARE.

Le forze politiche lucane in questi giorni stanno procedendo alle nomine negli enti sub-regionali. Esse stanno avvenendo secondo le vecchie e logore logiche lottizzatorie e senza neanche la decenza di nominare persone competenti dei vari settori. Molti incarichi sono ottimamente retribuiti, alla faccia della crisi, e tanti sono assolutamente inutili. Un esempio per tutti è acquedotto lucano. Lì
basterebbe un amministratore unico con un compenso meno oneroso degli 11.000 euro previsti, codiuvato da due tecnici esperti già in organico; non si capisce davvero che senso ha un consiglio di amministrazione retribuito a 600 euro lordi a seduta per ogni componente, che ieri come oggi non hanno alcuna competenza in materia. Le indennità o i gettoni in questi enti-subregionali sono solamento un obolo o una ricca elemosina, elargita a nostre spese a politici che non ce l’hanno fatta o a loro amici. Abbiamo la sensazione che la casta politica attuale sia ignara di quello che sta accandendo a livello nazionale e soprattutto degli umori di una opinione pubblica che ha perso ogni fiducia in essa.
Maggioranza e opposizione quando si tratta di allattare alle mammelle pubbliche non conoscono distinzione, così come insieme hanno respinto in consiglio regionale la proposta di SEL e IDV di applicare da subito la norma per l’abolizione dei vitalizi, cioè delle pensioni ai consiglieri regionali, rinviandola alla prossima legislatura. Anche i duri e puri dell’opposizione sono diventati nella circostanza teneri e mansueti. Non è difficile prevedere che siamo alla vigilia di un terremoto politico e sociale, i cui esiti sono imprevedibili e che potrebbero seppellire anche la seconda repubblica, per certi versi peggiore della prima. La credibilità dei partiti è scesa ormai al di sotto del 6% secondo tutti i sondaggi ed oltre il 40% degli elettori dichiara l’intenzione di non voler più votare per nessuno.
Anche molti di quelli che sino a ieri erano schierati da una parte o dall’altra non credono più nelle rispettive formazioni politiche ed il bipolarismo, così come lo abbiamo conosciuto negli ultimi anni, sembra già vecchio e superato dai fatti. Ma quello che più indigna l’opinione pubblica è che a fronte dei sacrifici richiesti a tutti i cittadini delle classi sociali medio-basse, che stanno pagando il prezzo della crisi, a fronte di una politica ammantata da tecnicismo, quella del governo Monti, che sta spostando il debito pubblico dallo Stato alle famiglie, la casta politica annuncia tagli a se stessa e poi non fa mai seguire fatti sostanziali, rinviando ogni provvedimento vero di dimagrimento o ridimensionandolo. All’opinione pubblica, grazie anche al cresciuto livello di informazione, non sfugge ormai più nulla ed essa è attenta a misurare la coerenza tra i proclami ed i fatti concreti. E’ diffusa l’opinione che se la casta politica desse l’esempio, vero, concreto, di sacrificarsi per il bene pubblico, tutti sarebbero più disponibili ad accettare il prezzo della crisi. Se Monti avesse avuto la forza di intervenire drasticamente sui costi della politica ( province, enti inutili, stipendi, vitalizi, finanziamento pubblico, ecc…), se avesse colpito anche le banche e i ricchi, si sarebbe guadagnato la legittimazione per tutti i provvedimenti impopolari che ha assunto e sarebbe stato rieletto per acclamazione. Ma ha avuto paura che i partiti lo affossassero prima del tempo ed al suo interno conta troppi professori compromessi con il sistema, si è limitato quindi, come lui stesso ha riconosciuto, a rozzi provvedimenti per rastrellare denaro e salvare nell’immediato la baracca dal fallimento totale a cui l’ avevano condotto i governi precedenti.
Come si può dimenticare che a metà novembre, cioè solo cinque mesi fa, Silvio Berlusconi dichiarava urbe et orbi che gli italiani stavano bene, i ristoranti erano pieni e non c’era da preoccuparsi? E’ forse giunto il momento per i giovani e per chi crede ancora nel valore della politica come impegno disinteressato, di scendere in campo con un nuovo entusiamo, senza sigle di partiti ottocenteschi ma con una rete di movimenti spontanei. Nella prima repubblica la corruzione era orientata principalmente per sostenere il partito, per fare fronte ai costi della politica, c’erano ancora brandelli di fede in una ideologia, nella seconda si ruba per arricchimento personale e si fa politica senza credere più in nulla se non di utilizzarla per obiettivi personali e mondani. Persino la Lega, che era l’ultima formazione politica a dare valore alla militanza ed a selezionare dal basso la classe dirigente sulla base dei meriti conquistati sul campo, prima si attaccavano i manifesti e poi si incominciava la carriera politica, dopo il 2004, anno di inzio della menomazione fisica di Umberto Bossi, è precipata nei vizi della politica che aveva denunciato. Abbiamo toccato il livello più basso e questa è sempre la premessa per ogni risalita. Dalla prima alla seconda repubblica una parte consistente del vecchio ceto politico si è riciclata tanto nel centro-destra quanto nel centro-sinistra, nel passaggio alla terza potrebbe non esserci più spazio per nessuno di costoro.

Vincenzo Maida - Centro Studi Jonico DRUS

domenica 8 aprile 2012

Ivan, storia di una passione che diventa lavoro, di un impegno che deve essere esempio per i giovani lucani



Nova Siri è un paese della costa jonica di oltre 6000 abitanti, immerso nella fertile e verdeggiante pianura metapontina, rinomata per la produzione di agrumi e colture arboree. E' un luogo d'incanto, ricco di vestigia di antiche civiltà, baciato dalla natura che ha voluto dipingere un paesaggio di incomparabile suggestivita'. E' un comune con immense potenzialita' di sviluppo, ma che vive tutt'ora, al pari di tanti altri paesi della Basilicata, il dramma della disoccupazione e dell'emigrazione giovanile. Si, è un vero dramma l'arrendevole rassegnazione che attanaglia i nostri giovani, i quali non vedono un futuro prospero per la loro terra. Molti emigrano, cercando altrove migliori fortune; altri, invece, intraprendono un'esistenza incolore, aggrappati al sostegno economico che gli anziani genitori faticano a garantire, nella mortificazione costante di mille illusorie promesse di politici che parlano di sviluppo e occupazione ma sovente praticano oblio e clientelismo.

Non è il caso di Ivan.

Ivan vive a Nova Siri ed è un ragazzone alto e robusto, di indole schiva e genuina.

Da sempre amante della natura e degli animali, è di forte e volitiva tempra, anche quando la ruota non gira per il verso giusto.

Da bambino viene portato ad una fiera dai genitori ed è li che incontra un apicultore e, estasiato, lo interroga sui misteri della sua attivita', rimanendone affascinato: le api sono da quel giorno la sua passione e dal 1993, a soli 16 anni di eta', diventeranno il suo impegno costante.

Lui insegue la sua passione e la sua passione insegue lui, sotto forma di uno sciame d'api , che in un giorno di primavera si posa su un albero vicino alla casa di campagna in cui vive: Ivan inizia a prendersene cura. E' un ragazzo mite e studioso, ogni giorno, fatti i compiti, dedica tutto il suo tempo alle api: si reca presso un'azienda che gia' si occupa di apicoltura e con i risparmi racimolati compra libri che, da autodidatta, lo aiutano nel costruire di propria mano le prime attrezzature e le arnie da apicultore.

Nel 2000 l' hobby diventa impresa autonoma e nasce cosi' "L'arte dell'ape lucana" :

Ivan , improvvisandosi muratore, restaura una piccola casetta , che era adibita a vecchio magazzino, e la trasforma presto in un laboratorio che gli permetterà di estrarre delle piccole quantità di miele.

L’attrezzatura risulta ben presto inadeguata , così come il piccolo magazzino e realizza così una struttura più grande investendo su macchinari all’avanguardia che velocizzano il lavoro , ma lasciano il miele inalterato nelle sue proprieta' organolettiche.

Ivan arriva a gestire circa 500 arnie che gli permettono di arrivare a produrre vari tipi di miele ,da quello di Arancio a quello di Sulla, a quello di Eucalipto , il Millefiori , la varieta' Melata, quello al Rosmarino e tanti altri: tutto ciò è possibile grazie al nomadismo (le arnie vengono spostate da una zona all’altra , in base alle varie fioriture) e a un lavoro certosino fatto con amore , 24 ore su 24, con gran dispendio di energie.

Il sacrificio e la sagacia del giovane Ivan producono i loro risultati: egli destina una piccola parte della produzione al mercato locale in vasetti di vari formati, mentre la maggior parte la conferisce ad una cooperativa del nord-Italia della quale e' diventato socio dopo un’accurata selezione ed analisi del prodotto, risultato di ottima qualità perché tutto il processo di produzione avviene nel pieno rispetto della natura e delle tradizioni artigianali più antiche.

Oltre al miele produce propoli, candele, vende sciami ed effettua servizio d’impollinazione presso aziende agricole che ne fanno richiesta. Ha anche apportato un'originalissima innovazione al circuito della commercializzazione inventandosi i distributori automatici, self-service del miele, apprezzatissimi da concittadini e turisti.

Tutto sembra procedere nel migliore dei modi, certo con molta fatica, ma con molte soddisfazioni... fino all' 8 marzo del 2012 quando un maledetto incendio divampato all' improvviso manda in fumo i sacrifici di ben 20 anni di lavoro.

Roba da piegare i piu' forti, ma ad Ivan e' rimasta quella ricchezza che nessun incendio distruggerà mai: gli è rimasta la voglia di ricominciare e di riprovarci ancora, rimboccandosi le maniche, come ha sempre fatto.

Una moltitudine di amici da tutta Italia si e' offerta di prestargli sostegno economico per ripartire ma lui ha fatto, con gentilezza e gratitudine, diniego; io stesso avevo pensato alla creazione di una comunità solidale e all'apertura di un conto corrente bancario in suo favore e, proponendogli la mia idea, mi sono però reso conto che Ivan non ha bisogno di aiuto materiale ma solo di sostegno morale.

Questo tipo di aiuto, caro Ivan, lo avrai sempre perché sei un esempio, un modello da seguire per i giovani di questa devastata terra di Lucania: sei il nostro piccolo eroe che della fantasia ha fatto strumento di creazione, della tenacia e dell'intraprendenza ha fatto uno stile di vita, dell' amore per il lavoro ha fatto occasione di crescita e prosperità.

Ti vogliamo bene e ci piaci, Ivan! Cosi come ci piace il tuo miele che presto, ne sono sicuro, torneremo a gustare.


                                                                                                                     Giuseppe D'Armento
Consigliere Comunale di Nova Siri

venerdì 16 marzo 2012

LA MALASANITA' IN BASILICATA

Il disastro della Sanità Lucana: il report ufficiale

pubblicata da Gianni Rosa il giorno venerdì 16 marzo 2012 alle ore 11.08 ·
Sono due anni che aspettiamo il nuovo corso per la sanità lucana, sono due anni che aspettiamo il nuovo piano regionale della salute e dei servizi alla persona, ma le uniche certezze le ricaviamo dal report elaborato sui dati del 2010 che evidenziano la valutazione della performance dei Sistemi Sanitari Regionali. Le realtà territoriali confrontate sono cinque, Basilicata, Liguria, Marche, P.A. di Bolzano, P.A. di Trento, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta, e la nostra regione ne esce ancora una volta molto male.
Le singole performance sono classificate in sei fasce, a pag. 24 della relazione si legge “la Regione Basilicata nel 2010 presenta 1 indicatore in fascia verde chiaro, 6 in fascia gialla, 5 in fascia arancione e 4 in fascia rossa...”, con il colore rosso che corrisponde a “pessima”, mentre l’arancione corrisponde a “scarsa”.

Per maggiore precisione il colore rosso è attribuito ai seguenti settori :
- F10 Spesa farmaceutica pro-capite;
- C3 Efficienza pre-operatoria;
- B4 Strategie per il controllo del dolore;
- A3 Mortalità malattie cardiocircolatorie;

Mentre il colore arancione viene attribuito:
- A1 Mortalità infantile;
- C11 Efficienza assistenziale patologie croniche;
- C9 Appropriatezza prescrittiva farmaceutica territoriale;
- C7 Materno infantile;
- C4 Appropriatezza chirurgica;
fascia verde chiaro, 6 in fascia gialla, 5 in fascia arancione e 4 in fascia rossa..."
Il tutto è pubblico, lo si trova su basilicatanet, è stato anche oggetto di un mio intervento in Consiglio regionale; evidentemente questo studio certifica lo stato comatoso in cui trovasi la sanità lucana.
Da oggi, sarà molto difficile per l’oligarchia lucana vantarsi della sanità regionale solo perché il sistema regionale sanitario non è commissariato dal Ministero. Tutto ciò non è più ammissibile, non può essere che a fronte di tanti danari spessi il diritto alla salute dei lucani sia al di sotto della decenza per un Paese Civile e Occidentale.
Vorrei solo ricordare l’art. 32 della nostra Costituzione: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti". Poiché la Basilicata è gia “incostituzionale” sulla tutela del lavoro essendo una regione fondata sulla disoccupazione, reputo etico perché ci si adoperi per dare effettività e concretezza al Diritto sulla Salute, alzando gli standard qualitativi dei servizi, premiando la professionalità ed evitando privilegi, carriere di filiera e sprechi inutili.
In merito è stata presentata un’interrogazione con la quale si chiede al Presidente De Filippo quali provvedimenti sono stati presi per superare le tante criticità evidenziate dal report.
A qualche parolaio del centrosinistra invece faccio presente che non tutti i comuni cittadini lucani hanno la possibilità di predicare bene e razzolare male, ovvero da un lato difendere la Sanità Pubblica Lucana e poi dall’altro scegliere al bisogno Cliniche Private oppure Ospedali in altre Regioni. Chiacchiere è facile, dire che è nella Libertà dei Cittadini scegliere dove curarsi è banale, ma nei fatti specie nella nostra regione sempre più povera, questa libertà di scelta non appartiene alla maggioranza dei lucani. Ma forse gli oligarchi non lo sanno, troppo ovattati nei loro privilegi e nella loro autoreferenzialità.

Potenza 15/03/2012
Gianni Rosa

Considera positiva l'attivita' politica del PDL lucano?