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domenica 10 luglio 2011

Vincenzo Maida è addetto stampa dei militari italiani?


Le mie riflessioni circa l'intervento sul sito "ilmetapontino.it" a firma di Vincenzo Maida http://www.ilmetapontino.it/rubriche/interventi/2496-in-afganistan-si-continua-a-morire-nel-silenzio-dei-media.html

Ognuno ha il diritto di esprimere un'opinione : nell'esprimerla sarebbe opportuno non solo dire quello che si pensa ma soprattutto pensare a quello che si dice. La mia opinione dissente da quella riportata nell'articolo del sig. Vincenzo Maida anzi provo vivo sdegno nel leggerne i contenuti. La reputo densa di volontà strumentalistica e qualunquismo demagogico. L' Italia ha sempre svolto un importante ruolo nella geopolitica sia sotto l'egida della Nato che nell'ONU non già nell'ergersi a gendarmeria filostatunitense ma nell'affermare a livello internazionale i principii della pace , della non aggressione, del mutuo soccorso tra i popoli nel rispetto della Carta dei diritti dell'uomo, nel tutelare la sicurezza dei propri cittadini. Un impegno che ha remote origini e risale addirittura al 1951 in un'azione di supporto logistico-sanitario in Corea.

Sono stato in Afghanistan per mesi e mesi, e non ho trovato tracce, presso i fondamentalisti, di quella che i girotondini o taluni sinistroidi indicano come "cultura islamica" ma piuttosto di una subcultura tesa alla violenza, all'abiurazione da ogni forma di libertà, all'affermazione della schiavitù femminile e minorile, all'imposizione, attraverso il terrorismo organizzato del radicalismo religioso arabo: un abominio della civiltà. Tale rete terroristica, non è certo una mia scoperta, è attiva a livello internazionale attraverso una fitta rete di cellule interdipendenti, capillarizzata in tutti i paesi occidentali, Italia compresa , come testimoniano gli arresti e le espulsioni di cui il Ministro degli Interni Maroni dà notizia quasi giornalmente, segno di impegno concreto sul territorio (forse il sig. Maida era in vacanza quando, in due attentati di cellule terroristiche di Al-Quaeda, l'11 Marzo 2004 a Madrid perirono 192 uomini o il 7 Luglio 2005 a Londra ne morirono 52, dato che considera il pericolo terroristico una "colossale menzogna" ).

Sono un Ufficiale dell'Esercito veterano delle missioni estere e credo di avere piu' credenziali del sig.Maida, conferitemi da un impegno decennale sul campo, nell'esprimere i sentimenti e il parere di chi veste una divisa, la onora , si sacrifica per essa. Non puo' il sig. Maida ergersi ad interprete e portavoce dei moti d'animo e delle spinte motivazionali di noi militari. Lo fa sulla base di cosa? Forse dei resoconti speculativi di logiche partitiche a cui probabilmente aderisce? Il rispetto , se ne ha, per i militari morti sul campo e per il dolore delle loro famiglie, puo' affidarlo ad una preghiera al nostro Signore; è il suo reputarci , invece, vittime sacrificali di logiche affaristiche e politiche una profonda mancanza di rispetto: non ci sentiamo affatto carne mandata al macello.

Le stellette che portiamo sul bavero sono il segno splendente di idealità e di una condotta morale che nel mercificato e disorientato panorama culturale dei nostri tempi ormai si va perdendo , ma che noi con orgoglio riaffermiamo, in onore alla Patria che serviamo, anche a costo della vita, e in onore a tutti gli italiani che hanno esalato l'ultimo respiro con una divisa addosso e con un fiero ideale nel cuore.

Credo che nessuno dei miei fratelli in arme deceduti, che ho pianto e piango, io piu' fortunato di loro, e sono qui a parlarne, da lassu' si senta gratificato dall'esser ricordato, come fanno tanti Maida sparsi per l'Italia, come un pusillanime "mandato a morte in terre così lontane per sostenere gli interessi economici e geopolitici americani".

A noi basta una lacrima, un fiore , un sorriso, una preghiera, il ricordo grato di un popolo che amiamo e difendiamo ogni giorno , consapevoli dei rischi di un ruolo eletto e glorioso. ( "Etiam si omnes, ego non" , una citazione di S.Paolo è il motto del Comitato Operativo Forze Speciali).

Rifletta , Maida.

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